Torre si mobilita dopo l’aggressione a una 24enne: “Poca sicurezza, servono rinforzi”

6 settembre 2022 | 15:09
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Torre si mobilita dopo l’aggressione a una 24enne: “Poca sicurezza, servono rinforzi”
Torre si mobilita dopo l’aggressione a una 24enne: “Poca sicurezza, servono rinforzi”
Torre si mobilita dopo l’aggressione a una 24enne: “Poca sicurezza, servono rinforzi”
Torre si mobilita dopo l’aggressione a una 24enne: “Poca sicurezza, servono rinforzi”

Tante le perplessità sollevate dai presenti all’incontro organizzato da Sos Torrigiani, pronte lettere per chiedere l’intervento di Comune e Prefettura

Si è tenuto ieri sera (5 settembre) l’incontro organizzato dal gruppo whatsapp ‘Sos Torrigiani’ al circolo ricreativo a Torre, frazione collinare di Fucecchio.

L’argomento all’ordine del giorno: la vile aggressione subita da una ragazza 24enne del posto da parte di tre malviventi stranieri lo scorso 1 settembre. All’incontro aperto a tutti, erano presenti gli abitanti del posto e delle località collinari limitrofe che fanno parte dell’area delle Cerbaie. All’assemblea era presente anche un rappresentante dell’amministrazione comunale, come ha voluto precisare il municipio con una nota.

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Era all’incontro come rappresentante del Comune, Francesco Bonfantoni, consigliere comunale delegato alle frazioni delle Cerbaie, il luogo dove è avvenuto il fatto di cronaca e dove da tempo si cerca di contrastare il fenomeno dello spaccio di stupefacenti.

Bonfantoni, residente in quella zona, è intervenuto al dibattito ma non ha esplicitato direttamente la sua partecipazione all’incontro come delegato del Comune. Il municipio ha comunque voluto precisare oggi che il consigliere era in rappresentanza dell’amministrazione, aggiungendo che Bonfantoni è “da tempo impegnato per l’amministrazione comunale su questi temi ed era quindi un rappresentante assolutamente appropriato a partecipare all’incontro. Nell’occasione, non si è limitato a presenziare ma è anche intervenuto con un discorso pubblico”.

Il grave episodio ha del resto suscitato profonda amarezza e rabbia negli abitanti della zona. Nonostante le località delle Cerbaie siano da anni nel mirino dei ladri in appartamenti, da alcuni anni gli abitanti sono costretti, loro malgrado, a pagare le conseguenze di un capillare puntuale ed esteso spaccio di sostanze stupefacenti che ha assunto in tutta l’area dimensioni sovra comunali e provinciali i cui manovali sono cittadini extracomunitari che agiscono nelle aree boscate.  Mai però si era arrivati alla violenza fisica sulle persone, nel caso specifico una giovane ragazza uscita malconcia e profondamente turbata dall’aggressione subita, e dalla quale si è salvata per l’arrivo di una vettura la cui presenza ha fatto allontanare i malviventi.

All’incontro erano presenti circa trecento persone, gli interventi sono stati coordinati e moderati dal torrigiano doc Simone Testai, coordinatore del gruppo di vicinato organizzatore dell’evento. Tra i presenti  anche i consiglieri comunali Leonardo Pilastri del Gruppo Misto, consigliere anche nell’Unione dei Comuni, Fabrizia Morelli del Movimento 5 Stelle, e Francesco Bonfantoni del Partito Democratico, oltre allo stesso Testai e Sabrina Ramello di Forza Italia.

In certi momenti la rabbia e la tensione per la situazione che i cittadini delle Cerbaie si trovano, loro malgrado, a convivere si tagliava a fette.  Cittadini che sono costretti da anni ad essere prigionieri in casa propria. Una situazione paradossale che vede le persone perbene agli “arresti domiciliari” nelle loro case per paura di uscire, ed i malviventi che scorrazzano nei boschi. Proprio in quei boschi dove fino a qualche anno fa gli abitanti del luogo andavano a funghi, a fare jogging o qualche semplice camminata e merenda con i figli o i nipoti. Oggi questo non è più possibile, la realtà da alcuni anni si è completamente capovolta con la piaga dello spaccio all’inizio forse sottovalutata, ma che oggi ha cambiato la vita e le abitudini di chi abita nella zona delle Cerbaie.

Molteplici gli interventi dei presenti, qualcuno anche con un linguaggio abbastanza colorito. C’è chi ha proposto l’ingaggio di polizia privata per sorvegliare le strade, chi una maggiore presenza delle forze dell’ordine, chi ha proposto le esercitazioni della Folgore come avvenuto negli anni passati per fungere da deterrente. Qualcuno ha chiesto la chiusura delle strade che conducono alle postazioni di spaccio. Non è mancato chi ha proposto anche delle ronde private e chi ha suggerito l’intervento dell’esercito come consentito dall’operazione Strade Sicure, un provvedimento del 2008 del Governo consistente nell’impiego del personale delle forze armate nel contrasto alla criminalità. Nella circostanza i militari possono agire con le funzioni di agente di pubblica sicurezza.

Proprio al riguardo, di recente, il consigliere comunale Simone Testai, ieri in veste di moderatore del dibattito, ha presentato al sindaco una proposta scritta che ancora non è stata discussa in consiglio comunale.  Anche se le soluzioni indicate sono state diverse e variegate, su tutte si è percepito l’esasperazione che questa situazione di illegalità scaturita dalla presenza continua di spacciatori ed acquirenti, di grida e colpi di pistola che ogni tanto vengono avvertiti, e la recente aggressione, impediscono ai torrigiani e non solo di non vivere più serenamente. Quello che loro chiedono è molto semplice: ritornare a vivere una vita normale, ritrovare la serenità perduta e le proprie abitudine che da secoli si tramandano in quelle aree oggi in mano alla malavita organizzata.

Il sindaco di Fucecchio, Alessio Spinelli, ha richiesto sull’argomento al Prefetto la convocazione del Comitato per l’ordine e la Sicurezza Pubblica ed è in attesa di risposta. Il prossimo passo, venerdì (9 settembre), con la convocazione da parte del sindaco della commissione comunale per la sicurezza urbana con all’ordine del giorno le azioni da intraprendere conseguenti all’episodio dell’aggressione avvenuta in via Montebono. All’incontro sarà presente anche Renzo Ciofi nominato tre anni fa componente del citato consesso quale esperto di nell’ambito della sicurezza nelle aree urbane.

Ogni famiglia che abita nella zona dello spaccio ha deciso di inviare a Comune e Prefetto una richiesta di intervento per risolvere la situazione.