Ucraina, il viaggio della solidarietà di nove vigili del fuoco di Castelfranco di Sotto foto

Il racconto dei protagonisti del bel gesto di solidarietà

Macinare chilometri ed ore per qualcosa di più grande di sé, verso una stazione amica in un territorio in cui popoli vicini si trovano di colpo da parti opposte di un fronte ed altri, attraverso un confine, trovano invece ospitalità. E’ il viaggio della solidarietà che ha visto protagonisti, fra gli altri, nove uomini in forze ai vigili del fuoco del distaccamento di Castelfranco: si tratta di Raffaele Tacchi, Alessandro Pieracci, Alessandro Sibilia, Luca Molesti, Lilio Ceccanti, Federico Doveri, Fabio Riparbelli, Tommaso Susini e il capo reparto del turno Sandro Corevi.

Con loro il cuore e la voglia di partecipare in prima persona di Riccardo Grieco, imprenditore di Santa Croce dell’azienda Nbs Morena Pelli Group, che ha deciso di mettere a disposizione della missione quattro furgoni e un’automobile, insieme alle risorse necessarie per acquistare medicinali e generi alimentari forniti dalle Misericordie Pisane. “I soldi non ce li portiamo nella tomba: come si fanno è giusto restituire qualcosa – è la riflessione di Grieco. – Un’esperienza davvero importante, con grandissime persone – dice – che mi ha fatto capire quanto fanno ogni giorno gli uomini degli uomini, i nostri Vigili del Fuoco, a cui anche questo territorio potrebbe dare davvero di più, per operazioni come questa ma anche per il fondamentale lavoro che fanno ogni giorni”. Una sorta di appello rivolto ai ‘colleghi’ imprenditori, nato però da uno spirito già anticonformista che, nei giorni scorsi, si era già manifestato: non limitarsi a mettere mezzi e soldi a disposizione, ma partire, andare laggiù, dove tutto accade.

Quasi 20 ore di viaggio per 1700 kilometri, per raggiungere un luogo in cui la solidarietà, in queste settimane terribili, si fa casa per casa. “E’ la prima cosa che si fa notare quando si arriva a Lublino – racconta Corevi. – Chi arriva vicino al confine di una nazione che in poche settimane ha visto scappare milioni di persone pensa di trovare campi, tende, alloggi di fortuna. Invece la città si è mobilitata. Già lungo l’autostrada trovavamo i bus vuoti, ultimo residuo dei rendez-vous: le persone escono dall’Ucraina, arrivano in un luogo concordato e le famiglie polacche li portano a casa con le loro auto. Una solidarietà disarmante, casa per casa, famiglia per famiglia. Si stringono a tavola e in famiglia per aiutare chi scappa dalle bombe”. Città grande e vivace immersa in un mare di boschi di betulle, fregio di una provincia che Corevi definisce “sorniona, placida” ma anche “solidale”, Lublino era anche la sede del centro di raccolta e smistamento raggiunto dalla spedizione. Due notti e tre giorni resi possibili anche dalla disponibilità dei Vigili del Fuoco di Cascina, che si sono resi disponibili a coprire i turni dei colleghi in viaggio. “Esperienza di vita che ha toccato tutti – raccontano, oggi. – Di quelle che lasciano il segno”.

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