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Cronaca
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Porte sfondate e allarmi che suonano, notte di furti a Montopoli Valdarno

9 marzo 2022 | 20:34
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Porte sfondate e allarmi che suonano, notte di furti a Montopoli Valdarno
Porte sfondate e allarmi che suonano, notte di furti a Montopoli Valdarno
Porte sfondate e allarmi che suonano, notte di furti a Montopoli Valdarno

Magro il bottino. Il “pellegrinaggio” ricostruito dalle telecamere

“Ha passato letteralmente tutta la notte a seminare porte rotte e allarmi, ma non deve essersi portato via granché”. Cronaca di una notte decisamente inusuale a Montopoli Valdarno, fra la frazione di Capanne e quella di San Romano, per un ladro decisamente caparbio ma non altrettanto fortunato, che nel giro di poche ore ha tentato o messo a segno almeno cinque colpi, portandosi a casa un magro bottino.

Il malvivente non è passato inosservato alle varie telecamere che di volta in volta immortalavano le sue ‘gesta’, riuscite o mancate. Ha iniziato la notte brava intorno all’una a Fontanelle, in piena zona industriale di Capanne, lungo via Kennedy: qui dopo alcuni tentativi, aiutandosi con una lunga sbarra ben visibile nelle registrazioni ora al vaglio dei carabinieri, è riuscito ad entrare all’interno di un capannone, da una porta sul retro. Una prima operazione finita male, data la natura dell’azienda: un’officina meccanica con all’interno tanti grossi macchinari e poche cose da rubare.

Uscito una ventina di minuti dopo dalla prima ‘stazione’, incurante di possibili sirene o allarmi in funzione, ha tentato il colpo in un’azienda vicina: entrato, si è portato via una cassetta degli attrezzi, scambiandola forse per un contenitore di qualche interesse o volendosene servire per i colpi successivi. Di lui non si sa niente per circa un’ora, fino alle 2,30, quando il suo cappuccio nero e il giacchetto giallo, assai visibile per qualcuno che cerchi di passare inosservato nella notte, ricompaiono di nuovo di fronte alle telecamere di una nuova ditta, questa volta a San Romano in via degli Artigiani, dove questo soggetto forza una porta al primo piano, si intrufola dentro gli uffici di una nota impresa del quartiere, gira per un quarto d’ora fra le stanze rompendo altre due porte, uscendo e facendosi ancora una volta immortalare a mani vuote.

La storia però non finisce qui. Arrivato ormai vicino alla stazione ferroviaria, sempre su lato del lungarno, lo stesso individuo, camuffato alla buona in volto, viene per l’ennesima volta ripreso mentre gira intorno ad un altro capannone: forza con qualche difficoltà una porta, la apre, si accorge probabilmente di essere entrato in un ambiente industriale privo di qualsiasi interesse per chi è in cerca di spiccioli o cose di valore, resta sulla soglia ormai spalancata senza entrare e desiste. A questo punto gira l’angolo, prova a forzare un’altra porta del medesimo edificio, la danneggia gravemente ma non riesce a entrare. Ce la farà girando l’angolo e avventandosi su un’ulteriore porta d’ingresso, che arriva agli uffici. “Qui, alla fine, è riuscito ad aprire e ha anche deciso di entrare – racconta, sconsolato, il titolare dell’azienda, che si è trovata con una porta danneggiata e due letteralmente scassinate –. Ha gironzolato un po’ fra le stanze ma ovviamente non c’era niente: nessuno di noi che lavoriamo qui tiene soldi, i computer, soprattutto i portatili di un qualche valore, ce li portiamo via la sera e quasi tutti i pagamenti ormai avvengono per via elettronica, senza contanti. Stiamo ancora verificando lo stato dell’arte ma al momento ci risulta che abbia solo fatto danni per entrare. Un disagio non da poco”.

Una vicenda, questa, che per il titolare della penultima azienda visitata da questo improbabile bandito, dice molto su un quartiere che ormai da troppo tempo attende il suo momento di riqualificazione. “Da tantissimi anni l’amministrazione ci parla di un progetto di riqualificazione che tutti noi vogliamo, ma quando arriva? – chiede –. San Romano e la zona stazione possono essere risollevate soltanto con interventi strutturali e continuativi, solo così riusciremo ad impedire che malintenzionati abbiano anche solo il coraggio di starsene per quarti d’ora interi in piena piazza, magari anche sotto le luci, a lavorare di piede di porco indisturbati”.

L’agilità e probabilmente la giovane età dell’uomo si sono fatte notare quando, dopo tutta questa sequela di colpi a vuoto, ha scavalcato una staccionata passando lungo i binari della stazione. Non contento, con ancora il piede di porco alla mano, l’ultimo tentativo di furto registrato dalle telecamere è stato ai danni del bar ristorante Dumbo, proprio di fronte alla stazione, dove lo si vede arrivare verso le 3,50. “E’ stato almeno 10 minuti d’orologio in piazza, cercando invano di aprire la porta – spiega Mario, titolare del locale –. Lo si vede affannarsi come un matto a varie altezze della porta. Alla fine si è allontanato. Intanto però la porta l’ha danneggiata e l’assicurazione si lamenta: è la seconda volta che mi trovo in queste situazioni in poco tempo, tempo fa erano in 2 o 3, volevano portare via le slot, sono riusciti ad entrare e l’allarme è scattato. Se la sono data a gambe ma anche quella volta il danno c’è stato”.