Interdittiva antimafia per una ditta di movimento terra del Valdarno, il Tar sospende la misura del prefetto di Pisa

Tutto rinviato alla decisione che sarà dibattuta davanti al Tar fiorentino
Azienda del Valdarno pisano colpita da interdittiva antimafia e cancellata dall’albo dei gestori ambientali ottiene dal Tar la sospensione del provvedimento fino all’udienza di merito. Il mese di luglio dello scorso anno il prefetto di Pisa aveva emesso un’interdittiva antimafia nei confronti di un’impresa, per la quale a seguito degli approfondimenti istruttori svolti con il supporto del gruppo interforze composto dalla questura, dall’arma dei carabinieri, dalla guardia di finanza di Pisa, nonché dalla direzione investigativa antimafia di Firenze, erano stati accertati elementi di collegamento con gruppi della criminalità organizzata, alla luce delle risultanze investigative emerse dalle indagini coordinate dalla Dda fiorentina del settore degli appalti dei lavori pubblici. La ditta, con sede nel pisano, svolge attività di movimento terra, lavori edili, stradali, fognature, rifiuti, acquedotti e autotrasporto merci conto terzi.
Il provvedimento faceva seguito ad altre 6 interdittive adottate nei mesi precedenti e impedisce al soggetto privato di avere rapporti contrattuali con la pubblica amministrazione o di essere titolare di licenze o altre autorizzazioni amministrative, rispondendo alla finalità di tutelare l’economia legale, l’ordine pubblico economico, la libera concorrenza tra le imprese. Si legge nel decreto cautelare del Tar: “Considerato- che le ragioni illustrate dalla parte ricorrente a sostegno dell’istanza di misure cautelari provvisorie formulata con i motivi aggiunti appaiono ben argomentate ed evidenziano il concreto rischio che dall’esecuzione del provvedimento di cancellazione dell’impresa dall’Albo nazionale gestori ambientali possano derivare, per l’impresa stessa, irreversibili pregiudizi già nel periodo intercorrente fino alla predetta camera di consiglio; che d’altra parte appare improbabile che, nella situazione venutasi a determinare per effetto dell’interdittiva antimafia di cui si controverte, il prosieguo dell’attività di impresa fino alla camera di possa rendere concreto il pericolo di infiltrazioni di tipo mafioso; Ritenuto che in tale quadro sussistono i presupposti per l’accoglimento dell’istanza di misure cautelari provvisorie limitatamente alla sospensione del provvedimento di cancellazione dall’Albo. Accoglie, nei sensi e nei limiti precisati in motivazione, l’istanza di misure cautelari monocratiche formulata dalla parte ricorrente”. Per la cancellazione dall’albo (automatica) e per l’interdittiva tutto è rinviato all’udienza di merito.