Dipendenti comunali senza super green pass, scattano le prime sospensioni

Provvedimenti già comminati o in fase di assunzione a Santa Croce e a San Miniato
Giro di vite anche negli uffici comunali e nelle aziende del Comprensorio del Cuoio per l’entrata in vigore del super green pass. Lo scorso 15 febbraio, la certificazione è diventata obbligatoria sui luoghi di lavoro per i cittadini che abbiano più di 50 anni di età. La misura più contestata dell’ultimo pacchetto di misure governative per arginare la quarta ondata del contagio da Covid 19 e varianti entra in vigore, rinfocolando le immancabili polemiche attorno a un provvedimento ritenuto da molti ‘discriminatorio’ e anche inutile a fronte degli ultimi dati confortanti sulla curva pandemica.
Con ieri (21 febbraio) sono scattate quindi le misure di sospensione per quei dipendenti che siano stati a casa già cinque giorni senza giustificato motivo ad eccezione, appunto, della mancanza di green pass. Un fenomeno in realtà assai contenuto nei comuni del Comprensorio, ma non assente. Se al momento non ci sono notizie di sospensioni in atto fra i dipendenti dei comuni di Montopoli, Santa Maria a Monte, Castelfranco Di Sotto e Fucecchio, la stessa cosa non si può dire per San Miniato e Santa Croce.
Nella città della Rocca, infatti, un dipendente, non tanto per l’età ma per la funzione è attualmente sospeso dal servizio e quindi senza stipendio.Altri tre, però, sarebbero i dipendenti dell’ente per i quali potrebbe scattare nei prossimi giorni la misura: alcuni dei non vaccinati, sono in malattia. Altri invece starebbero rimandando l’inevitabile sfruttando i giorni di ferie a disposizione. Anche a Santa Croce il responsabile dell’Ufficio Personale Associato ha emesso un provvedimento di sospensione per un dipendente.
Stando alle organizzazioni sindacali, infine, non vi sarebbero situazioni di rilievo nell’ambito del settore privato. Ai dipendenti privi di green pass, lo ricordiamo, non è concesso neppure l’ausilio dello smart working. Sono quindi posti a casa senza lavorare e quindi senza retribuzione.
I controlli spettano al datori di lavoro: chi è sprovvisto di certificazione verde rafforzata verrà considerato assente ingiustificato e sarà sospeso sospeso senza stipendio. Resta salvo il diritto alla conservazione del posto di lavoro. Così almeno fino al 15 giugno, senza limiti numerici legati al numero di dipendenti. Nello specifico, la sospensione non scatta subito ma dopo 5 giorni di assenza ingiustificata e può durare per tutta la durata del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque, per un periodo non superiore a 10 giorni lavorativi, rinnovabili fino al termine del 15 giugno.
Prevista una multa da 600 a 1500 euro, oltre alle sanzioni disciplinari sul luogo di lavoro. I sanzionati hanno 10 giorni di tempo dalla ricezione per comunicare all’azienda sanitaria “l’eventuale certificazione relativa al differimento o all’esenzione dall’obbligo vaccinale, ovvero altra ragione di assoluta e oggettiva impossibilità”.