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Cronaca
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“Troppi incidenti su quella strada, mancano visibilità e adeguata segnaletica”

10 febbraio 2022 | 09:52
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“Troppi incidenti su quella strada, mancano visibilità e adeguata segnaletica”
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I lavori al ponte di Castelfranco di Sotto, secondo Dario Ceccanti, sono l’occasione per sistemare la viabilità nella zona

L’ultimo incidente in ordine di tempo è quello del 22 dicembre scorso, quando una spaventosa carambola aveva lanciato un’auto lungo la scarpata a lato della strada, fortunatamente senza gravi conseguenze per il conducente. Era successo subito dopo il ponte di Castelfranco di Sotto, lato San Romano, dove l’inizio del cavalcaferrovia di via Caduti nei Lager interseca le strade laterali di lungarno Pacinotti e via Vaghera (questo).

Un incrocio tra i più trafficati della zona, porta d’accesso al Comune di Montopoli Valdarno, dove la scarsa visibilità, soprattutto per chi proviene dalle due strade laterali, costringe spesso gli automobilisti a vere manovre da brividi. Una situazione a cui “sarebbe l’ora di porre rimedio” dice Dario Ceccanti, cittadino di San Romano, già membro della locale Consulta e da sempre in prima linea per i piccoli e grandi problemi della frazione, che interviene per sottolineare la necessità di una maggiore attenzione al ponte di Castelfranco e alle strade che lo raggiungono. A maggior ragione proprio adesso che la Provincia (ente proprietario della provinciale 6 di cui il ponte fa parte) si prepara ad aprire il cantiere per la messa in sicurezza delle due spallette su cui poggia l’inizio e la fine del ponte (qui i dettagli).

“Chissà – dice Ceccanti –, magari è l’occasione per far caso a quello che di solito sfugge, non solo alla Provincia ma anche a soprattutto ai due Comuni, per i quali il ponte sull’Arno rappresenta una porta d’accesso ai rispettivi territori”. Sul lato di Montopoli, come detto, l’appello di Ceccanti è per la messa in sicurezza dell’incrocio che precede il ponte: “Non credo ci sia spazio sufficiente per sostituire l’incrocio con una rotatoria – dice – ma si potrebbero mettere dei sensi unici e soprattutto impedire i salti di corsia”. La proposta è quella di istituire un senso unico in via Vaghera (accessibile solo dal ponte di Castelfranco ma non più in senso opposto) e di obbligare chi proviene da lungarno Pacinotti e girare a destra sul ponte fino alla rotatoria della fontana di Castelfranco.

“Alla stesso modo – propone Ceccanti – chi arriva da Castelfranco non potrebbe più girare a sinistra in lungarno Pacinotti, ma dovrebbe proseguire dritto fino a raggiungere una nuova rotatoria da costruire all’incrocio tra via Caduti nei Lager e via Lavialla”.
Sullo stesso asse stradale a cavallo dell’Arno, poi, sarebbe ora di mettere mano anche alla segnaletica verticale, soprattutto quella sul divieto di transito ai mezzi pesanti, che ad oggi regala una diversità di limitazioni schizofrenica e quasi comica. Chi arriva da San Romano, infatti, trova dapprima il classico divieto di transito con il camioncino nero, relativo ai veicoli superiori alle 3,5 tonnellate, mentre a metà del viadotto ci si imbatte in un misterioso divieto per i mezzi oltre le 24 tonnellate, per poi ritrovare all’ingresso del ponte quello per i veicoli oltre le 3,5. Arrivando dal lato di Castelfranco, invece, ecco che ritroviamo il divieto per i mezzi superiori a 24, impresso su un vecchio cartello arrugginito e annerito dal tempo.

“Un divieto montato parecchi decenni fa – dice Ceccanti – e che non è più neppure previsto dal Codice dalla strada. Sarebbe il caso di mettere finalmente ordine e far rispettare un’unica regola chiara, prevedendo un divieto di transito che escluda solo le ditte autorizzate che hanno sede nella zona industriale di San Romano”. Le criticità, però, non si limitano per Ceccanti al solo lato montopolese. Anche sulla sponda di Castelfranco servirebbe più attenzione alla sicurezza della rotatoria che dà accesso al paese. “Chi arriva a Castelfranco dal ponte si ritrova su una rotatoria completamente al buio – afferma il cittadino -. È illuminata la fontana, ma non il rondò che gli gira attorno, quando basterebbe prolungare la linea elettrica di via del Callone o viale Vigesimo per mondare un paio di lampioni in più. Nell’estate del 2019 due ragazze finirono con la macchina dentro l’edicola (qui): forse con un po’ di illuminazione non sarebbe successo”.