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Cronaca
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Chiede di fare il tampone ma dà i documenti di un’altra persona

25 gennaio 2022 | 16:17
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Chiede di fare il tampone ma dà i documenti di un’altra persona

Alla farmacia di Capanne arriva la polizia municipale

E’ entrato in farmacia chiedendo di fare il tampone. Ha mostrato i documenti alla farmacista che lo ha guardato più volte e poi gli ha chiesto: “Di chi sono questi documenti?”. Il ragazzo infatti, secondo la farmacista, era troppo giovane perché quel documento fosse suo: avrebbe dovuto avere almeno 20 anni di più.

Nel caso specifico, il farmacista è pubblico ufficiale e visto che la cosa non tornava, ha chiesto spiegazioni ma senza ottenere una motivazione chiara e valida al fatto che il ragazzo fosse in farmacia con documenti non suoi, quindi ha chiamato i vigili urbani. Gli agenti della polizia municipale di Montopoli Valdarno sono così arrivati alla farmacia di Capanne, nella mattina di oggi 25 gennaio e hanno interrogato anche loro il giovane.

Ora, sulla base di quanto raccolto, gli agenti della polizia locale ricostruiranno la vicenda e decideranno se e per cosa denunciare il giovane. Di sicuro c’è il reato di sostituzione di persona. Ma, in base alla ricostruzione dei fatti, ci potrebbero essere anche il falso materiale e diverse violazioni amministrative dei vari Dpcm.

Prima di aver ricostruito la dinamica è difficile fare ipotesi. Però se i documenti fossero stati di una persona positiva al coronavirus che ha mandato una negativa a farsi il test per non essere soggetto alle limitazioni di legge, allora non sarebbe né una furbata né una bravata, visto che in gioco ci sono la vita e la salute della gente: se l’inganno fosse riuscito, il possessore dei documenti e anche del virus che non rispettasse le quarantene potrebbe essere denunciato anche per epidemia dolosa e tentata strage.

“Per la nostra categoria – racconta la farmacista – sono momenti difficili. Spesso ci troviamo in situazioni fuori da comune, quella di stamani è una delle tante. Nella giornata di ieri per esempio, abbiamo dovuto affrontare il problema di un cittadino di origini straniere risultato positivo che non voleva essere registrato come positivo”.