Nessuno si accorge di lei e la bambina di 5 anni rimane sullo scuolabus fino al deposito

Era rimasta addormentata ma né la volontaria Auser né l'autista lo hanno notato. La mamma ironizza: "Meno male che il mezzo era sorvegliato..."

“E meno male che il bus era sorvegliato…”. La prende con ironia, ma anche con tanta voglia di togliersi il sassolino dalla scarpa, la madre della piccola alunna di una materna del comune di Montopoli che questa mattina (8 novembre), è rimasta nel bus che effettua il servizio di trasporto scolastico fino alla fine della corsa, al deposito mezzi sito nella vicina San Miniato.

La piccola, di appena 5 anni, si è con ogni probabilità addormentata durante il tragitto da casa a scuola, abbastanza profondamente da non sentire la chiamata della volontaria Auser, che però non si è accorta di niente. “Ci hanno garantito un pulmino sorvegliato, ma se questo è il controllo siamo messi male – commenta la madre della piccola, alla fine di questa storia finita fortunatamente bene. – Mia figlia si è addormentata in fondo al mezzo. Quando sono arrivati a destinazione nessuno si è accorto che era sempre lì, mentre tutti i suoi compagni scendevano”.

A quel punto il pulmino è ripartito, per fare un altro giro verso un’altra scuola del comune. La bambina era sempre lì, e si è svegliata probabilmente quando ormai il mezzo era pieno di altri bambini e la scuola di scarico era un’altra. “Da quello che mi ha raccontato, mia figlia si è svegliata, solo che deve essersi spaventata quando ha visto di essere in mezzo a bambini che non conosceva, di fronte ad una scuola mai vista. E’ rimasta lì, in fondo. E per la seconda volta non è stata notata da nessuno, nemmeno dalla volontaria dell’Auser che, alla fine della seconda corsa, è uscita dal mezzo”.

La piccola in pratica è rimasta in fondo al bus fino all’arrivo a San Miniato, presso il deposito mezzi. È qui che l’autista, a fine corsa, ha effettuato il controllo di routine del mezzo, abitudine presa nel tempo per chiudere le tende e controllare magari che nessun bimbo abbia lasciato oggetti incustoditi fra i seggiolini. Invece a quel punto l’uomo ha trovato la bimba, che forse in preda allo spavento si è messa a piangere. È qui che è partita la macchina dei rimedi e delle scuse, insieme a quella dei provvedimenti e degli (immaginabili) richiami. “Da parte nostra abbiamo attivato tutte le procedure previste in questi casi – ha affermato l’assessora alla scuola Cristina Scali. – Si tratta di un’azienda ed un’associazione che collaborano con noi da anni. Fortunatamente tutto si è risolto senza conseguenze”.

“È scattata tutta la trafila delle scuse. Da parte dell’Auser e degli altri – racconta la mamma. – Mi chiedo però se sia normale che per ben due volte una bambina non venga notata su un pulmino di quelli piccoli, fatti apposta per i bambini e con tanto di sorveglianza. Si dovrebbe prestare maggiore attenzione quando si espleta un servizio con bambini così piccoli. Mia figlia alla fine è arrivata a scuola alle 10. Spero solo che dopo tutto quello che è accaduto abbia ancora voglia, domani, di andare a scuola col pulmino”.

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