Travolta da un’auto mentre cammina con il passeggino, la polizia Municipale la multa

Il giudice ribalta la lettura dell’incidente. Il Comune di San Miniato condannato a pagare
Viene travolta da un’automobile mentre sta camminando con il passeggino in cui si trova il nipote e la polizia municipale di San Miniato le fa una multa, ma il giudice di pace ribalta la posizione condannando il Comune di San Miniato a pagare le spese di lite e l’avvocato della signora.
I fatti si erano verificati il 23 ottobre di due anni fa, nel 2019, quando la donna a causa di un cumulo di rifiuti non rimossi, in prossimità di un cassonetto che ingombrava il marciapiede, è costretta a scendere nella carreggiata con il passeggino che stava conducendo. Ad un certo punto, durante questa manovra difficoltosa, la signora e il passeggino vengono travolti da un’automobile che sta facendo retromarcia. Sul posto accorre la polizia municipale per i rilievi e la donna è costretta anche a ricorrere alle cure mediche del pronto soccorso. Gli agenti di fronte a questa situazione pensano in buona fede che la responsabilità del sinistro sia da imputare alla donna che non avrebbe rispettato il primo comma dell’articolo 190 del codice della strada, che impone ai pedoni di marciare, là dove presenti, su banchine e marciapiedi che li proteggano dal transito della automobili.
La donna prova a dire che il marciapiede era ingombro da rifiuti e quindi non praticabile, ma gli agenti vista la situazione decidono di elevarle una multa. La vicenda però non finisce qui perché la vittima dell’incidente ricorre al giudice di Pace di San Miniato, che merita ricordarlo in questo caso, rappresenta il primo grado di giudizio, e dopo due udienze, in una della quali la vittima dell’incidente porta anche testimoni che riferiscono verbalmente che quel 23 ottobre del 2019 il marciapiede era impraticabile per un pedone a causa dei rifiuti non rimossi, lo scorso 27 luglio ottiene giustizia davanti al giudice di Pace, che non solo annulla la sanzione della polizia municipale, ma condanna il Comune di San Miniato a pagare le spese di lite e di giudizio, compreso l’avvocato della signora.
Il Comune in tutto questo, durante una della ultime sedute del consiglio comunale, è stato anche costretto a riconoscere il debito come fuori bilancio, risalendo l’evento al 2019, e ora i soldi dei contribuenti serviranno a pagare il giudizio e l’avvocato.
Per la cronaca il Comune di San Miniato non si è neppure costituito in giudizio e non ha neppure tentato di resistere davanti al giudice di Pace, gli uffici comunali però si sono presi la briga nell’apporre all’albo la delibera con cui l’ente è stato costretto a farsi carico delle spese, di cancellare il nominativo dell’avvocato e della vittima anche dalla sentenza del giudice di Pace che è stata allegata alle delibera per il riconoscimento del debito fuori bilancio, non si sa bene per la tutela di quale dato sensibile. Una sentenza infatti e i suoi attori, fatta eccezione per le vittime di violenze sessuali o di un altro ristretto numero di reati, da che mondo è mondo è sempre pubblica, ma questa evidentemente è l’interpretazione che, al tempo di Simone Giglioli sindaco, fa il Comune di San Miniato della legge sulla privacy.