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Cronaca
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Ac Fucecchio dice addio ad uno dei suoi più memorabili presidenti

1 novembre 2021 | 19:59
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Ac Fucecchio dice addio ad uno dei suoi più memorabili presidenti

Pietro Canovai è deceduto nella giornata di ieri 31 ottobre

La Fucecchio calcistica e non solo, si stringe attorno alla famiglia dello storico presidente Pietro Canovai, deceduto nella giornata di ieri 31 ottobre. La notizia, che ha suscitato in città commozione e felici ricordi di un periodo storico indimenticabile per gli appassionati di calcio, è stata resa nota oggi 1 novembre dall’Ac Fucecchio ed è stata subito seguita da una serie di messaggi con i quali in tanti sportivi e non solo, hanno inviato l’ultimo saluto a uno dei più grandi e amati presidenti della compagine bianco nera.

Seguendo le orme del padre Vittorio, imprenditore e fondatore di una delle prime aziende a Fucecchio nel settore degli accessori per calzaturifici, Pietro Canovai diventa presidente della squadra di calcio nel campionato 1976/1977 di promozione regionale che concluderà al secondo posto cogliendo due anni dopo, nel campionato 1980/1981, la promozione nel campionato interregionale.

La sua esperienza al timone della società bianco nera cesserà al termine del campionato dell’anno successivo (1981/1982) tra l’altro concluso al terzo posto. Il quinquennio con al vertice l’allora giovane imprenditore fucecchiese è stato tra i più importanti e significativi per il calcio fucecchiese. Ogni domenica la tribuna dello stadio Filippo Corsini era sold out, in città si contavano ben tre club bianconeri: il Club Bar Columbia alla Ferruzza, il Club Bar Stadio in viale Carducci ed il Club Bar Fiore in via Sauro. L’entusiasmo era alle stelle e la squadra era seguita anche per il bel gioco che esprimeva.

Pietro Canovai, nel libro di Spartaco Gozzi sulla storia del calcio fucecchiese dal titolo “C’ero anch’io” pubblicato alcuni anni fa, lo storico maestro Pietro Boldrini, più noto calcisticamente come Peter, lo descrive come: “Una nuova figura di dirigente balzata quasi improvvisamente alla ribalta, che, però, non ostentandolo, aveva un buon bagaglio culturale nel campo dello sport ed in particolare nel calcio. Un bagaglio formatosi negli anni e nel quale avevano influito, arricchendo la sua conoscenza del fatto calcistico, l’esperienze del padre Vittorio che era stato presidente della grande Vigor partecipante al campionato di serie C negli anni 1944/1948 e le proprie esperienze nel seguire da vicino e con grande interesse le vicende della Fiorentina”.