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Cronaca
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Morto a 83 anni Romano Fogli: da Santa Maria a Monte allo scudetto con il Bologna

21 settembre 2021 | 11:21
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Morto a 83 anni Romano Fogli: da Santa Maria a Monte allo scudetto con il Bologna

Lutto nel mondo del calcio professionistico. L’amministrazione comunale ha messo a disposizione la sala consiliare per l’ultimo tributo

Lutto nel mondo del calcio per la morte di Romano Fogli, ex calciatore professionista di Santa Maria a Monte.

A comunicarlo è il Bologna, formazione con la quale ha vinto lo scudetto del 1964. “All’età di 83 anni è scomparso questa mattina Romano Fogli. Il Bologna piange uno dei suoi simboli più amati: 344 presenze con la nostra maglia – dodicesimo fra tutti – rossoblu per più di dieci anni dal 1957 al 1968 e poi anche da allenatore, prima fonte arretrata del gioco e al contempo uomo di marcatura e appoggio alla regia di Bulgarelli“.

Con queste parole il Bologna dà la notizia della morte di un calciatore storico per il club rossoblù. Fogli “che ben presto esordì anche in nazionale, con il Bologna ha vinto la Mitropa 1961 e lo scudetto del 1964, segnando il memorabile gol del vantaggio nello spareggio con l’Inter e armonizzando col suo tocco di palla da artista la poesia dell’undici tricolore che ogni appassionato rossoblù – e non solo – recita con affetto e ammirazione. Continuò poi a vincere titoli, nella seconda parte di carriera, anche con il Milan”, sottolinea il Bologna che poi conclude ricordando “con grande commozione l’amico Romano” e partecipando “al dolore della famiglia”.

L’ex centrocampista di Bologna e Milan verrà ricordato per sempre come l’uomo scudetto dei rossoblu, uno dei perni della squadra che Fulvio Bernardini guidò al tricolore in quella storica serata del 7 giugno 1964, all’Olimpico di Roma contro l’Inter, quella dello spareggio per il titolo.

Ma Fogli ha lasciato un’impronta indelebile anche in maglia rossonera, con cui vinse Coppa Campioni e Intercontinentale nel 1969. Chiuse poi la carriera (che aveva iniziato in maglia granata col Torino nel 1955) con il Catania dal 1970 al 1974. Da allenatore ha guidato Reggiana, Foggia, Livorno e Siena, senza dimenticare l’esperienza da allenatore in seconda di Giovanni Trapattoni alla Fiorentina. In nazionale ebbe la sfortuna di far parte dell’infelice mondiale 1966: era infatti in campo nella storica sconfitta con la Corea del Nord.

Il cordoglio dell’amministrazione

“Con la morte di Romano Fogli, avvenuta questa mattina, se ne va anche un pezzo della storia di Santa Maria a Monte, suo paese natale nel quale ha sempre fatto ritorno, anche durante la sua carriera di calciatore prima e di allenatore poi. Tanti i successi ottenuti nel mondo del calcio tra i quali si ricorda: uno scudetto vinto nel Bologna dei record, poi nel Milan una Coppa dei Campioni ed una Coppa intercontinentale, questo il suo palmares da giocatore. Messi gli scarpini ‘al chiodo’, anche da allenatore si ricordano la promozione in serie B con la Reggiana ed il suo ruolo di vice di Giovanni Trapattoni alla Fiorentina e le sue collaborazioni nella nazionale con Trapattoni prima e Gentile poi. La ‘zanzara’ – così era soprannominato dagli addetti ai lavori per questa sua caratteristica di essere un uomo ovunque in campo – si diceva a Bologna che giocasse con lo ‘smoking’, per quel suo stile inconfondibile, era bello da vedere, nella corsa pulita e armonica, nel tocco del pallone, mai superfluo, sempre dettato dalle esigenze della squadra. Uno stile che non lo portò mai ad essere un ‘inarrivabile’ – come impone l’icona del calciatore moderno -, bensì sempre molto accessibile a tutti: recenti sono i ricordi di quando si fermava al bar nel centro del paese e con gli amici conversava riandando con la memoria al tempo glorioso che fu. Anche in occasione della presentazione del suo libro Romano Fogli, classe e lealtà mondiali non sono mancati i ricordi del suo paese a partire dai primi calci tirati al pallone in piazza della Vittoria. Un altruista, un genuino, un uomo semplice: è con queste doti che Romano Fogli ha portato alto anche il nome del suo paese natìo, Santa Maria a Monte, dal quale non si è mai voluto staccare. Forte è sempre stato in lui il richiamo delle origini semplici, dalle quali aveva saputo emergere con talento. Indubbi sono i meriti sportivi e altrettanto indiscussi sono i meriti legati alla sua persona che non ha mai negato un saluto con affetto e sincerità, si è sempre adoperato per aiutare tutti e si è sempre messo ‘in gioco’ nello sport e nella sua vita. È per questo che l’amministrazione comunale di Santa Maria a Monte ha messo a disposizione la sala consiliare del palazzo comunale per rendergli l’ultimo doveroso tributo ed accogliere i tanti che vorranno offrirgli l’ultimo saluto, fino alle esequie che si terranno giovedì pomeriggio prossimo”.