Saint Gobain, il Sindacato di base: “Inaccettabile il licenziamento di 30 lavoratori”

30 agosto 2021 | 17:50
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Saint Gobain, il Sindacato di base: “Inaccettabile il licenziamento di 30 lavoratori”

Indetto lo sciopero contro i licenziamenti per l’11 ottobre

Licenziare almeno trenta lavoratori per dare in appalto le loro mansioni a una ditta esterna. Questo, secondo quanto denunciato dal Sindacato generale di base di Pisa, è quanto sta per accadere ad alcuni dipendenti della Saint Gobain dopo che la multinazionale francese con sede a Pisa ha confermato il taglio di 29 risorse su 300 addetti. Alla luce di vicende simili, tra le ultime i lavoratori della Gkn, il sindacalismo di base ha indetto luno sciopero generale nazionale contro i licenziamenti per l’11 ottobre.

“Sant Gobain sta facendo esattamente quello che tanti altri padroni oggi fanno: utilizzano l’accordo del 29 giugno fra Confindustria, governo, Cgil, Cisl e Uil per operare licenziamenti collettivi – spiega il sindacato -. Questi sono i fatti, le scuse per nascondere questa verità, fanno parte delle meschinità di chi tira le pietre e poi nasconde la mano. I padroni vogliono uscire da questa pandemia da virus con delle ristrutturazioni dei processi produttivi che comporteranno maggiore innovazione tecnologica e meno lavoratori. Per attuare questo processo Confindustria, di cui la Saint-Gobain fa parte, ha chiesto al governo una montagna di soldi pubblici, si parla di 100 miliardi per ristrutturare i processi produttivi, riducendo i costi di produzione per acquisire più competitività sui mercati”.

“La cosa grave è che la Saint Gobain, come la Gkn di Firenze e tante altre grosse industrie, non sono fabbriche in crisi, ma fanno ciò per la loro famelica ricerca di maggior competizione sui mercati e profitti da mettersi in tasca, ma anche per aumentare il loro potere politico di dominio sul movimento dei lavoratori – prosegue il Sindacato di base -. Addirittura la multinazionale francese vuole licenziare per esternalizzare il lavoro, a una delle tante dittarelle o cooperative sempre pronte a pagare meno gli operai e a dargli meno tutele. Gli operai fino a quando manderanno a trattare per loro conto sigle sindacali che hanno firmato i loro licenziamenti, al massimo potranno ottenere qualche breve ammortizzatore sociale”.

L’11 ottobre tutto il sindacalismo di base ha indetto lo sciopero generale nazionale contro i licenziamenti e la macelleria sociale del governo e del padronato – conclude la nota -. E’ ora di far rispettare l’articolo 1 della nostra costituzione e rivendicare con forza una drastica riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, per lavorare meno, lavorare tutti e vivere meglio”.