Cane sbranato da un pitbull a Orentano: Laky morto dopo una notte di agonia

Aggredito davanti casa e trascinato, morsa anche la padrona nel tentativo di salvarlo
La rabbia e il dolore provato sono indicibili: i padroni di Laky, meticcio di 12 anni, non trovano le parole per descrivere la sofferenza di queste ore. È la seconda aggressione che il cane subisce, stavolta risultata fatale: è morto dopo una notte di agonia il piccolo cagnolino aggredito ieri sera (25 agosto) in corte Bisti a Orentano, nel comune di Castelfranco di Sotto, da due cani di grossa taglia, Pitbull o simil-Pitbull.
Tutto è successo in pochi attimi, ma tanto è bastato a provocare danni irreversibili al piccolo Laky, 10 chili di dolcezza e ossa. “Laky si trovava a cuccia davanti alla porta di casa – racconta la padrona del cagnolino – quando la mia compagna ha sentito delle urla e si è precipitata fuori casa. C’erano due Pitbull, uno dei quali si è scagliato contro il nostro cane e lo ha trascinato per la corte, strappandogli anche la catena che aveva, tanta era la forza che ha usato”.
In quegli attimi di terrore, l’istinto della padrona l’ha spinta a gettarsi in mezzo ai due cani, ma il cane di grossa taglia ha morso anche la donna a una mano. Risultato: quattro giorni di referto, ma poteva andare molto peggio. A niente è valsa la corsa dal veterinario: “Ha patito tutta la notte e stamattina alle 6 è morto – raccontano i padroni -. Il tessuto muscolare era a brandelli, la carne sul collo completamente spappolata e aveva un buco sul cranio e uno alla giugulare”.
“Per noi – raccontano con un nodo alla gola i padroni – i cani vengono prima delle persone. Ne abbiamo diversi e Laky era una pasta. Buono con tutti, soprattutto con i bambini, amava la nostra nipotina Elena. Ma questa storia deve finire”. Per l’accaduto è già stata presentata una denuncia ai carabinieri così come è stato dato mandato agli avvocati di proseguire per vie legali. Perché quello dei cani liberi per le corti di Orentano rischia di diventare un problema di ordine pubblico.
Quella di ieri è la seconda aggressione ai danni del piccolo Laky, dopo quella di due anni fa, ma se ne contano diverse anche ai danni di altri quattro zampe in tutto il territorio della frazione. Da qui la domanda amara della padrona: “E se succedesse a un bambino?”. Quelle di Orentano sono strade in cui ancora molti giovanissimi giocano e corrono, e non si può sapere come potrebbe reagire un cane sciolto che incontra un bambino in movimento.
“Questa storia deve finire – lo ripete più volte la padrona – Non è possibile avere paura di andare in giro perché c’è il rischio di incontrare cani sciolti e aggressivi. Io per la paura non porto più fuori i miei cani, ma ci sono persone che si sono visti queste ‘macchine da guerra’ entrare nel giardino di casa e aggredire il proprio animale, cane o gatto che sia. Succede troppo spesso qui”.
E allora, alla richiesta di giustizia, si aggiunge l’appello alla responsabilità dei padroni: cioè, di essere consapevoli delle caratteristiche del proprio cane e di agire di conseguenza. Prima che tocchi a qualche altro animale o, non si può escludere, a qualche persona.