Finito il mega rave di Tavolaia, è stato l’evento non autorizzato più grande del post Covid – Foto e video
Come è nato e perché, cosa resta dopo la tre giorni e quali saranno le conseguenze
“C’était la folie,è stata una follia”, scrive adesso sui social chi era al rave. Una descrizione sintetica ma efficace per rendere l’idea di quello che è stato il mega rave di Tavolaia a chi non c’era, a chi non era potuto andare. La musica è cessata ieri sera (5 luglio) e i partecipanti hanno iniziato ad abbandonare l’area. Hanno raccolto tutti i rifiuti in sacchi e li hanno ammucchiati nel campo dove per tre giorni e tre notti hanno ballato quasi ininterrottamente, in barba alle autorizzazioni per l’evento e alle misure anti Covid. E’ finito quello che, secondo molti osservatori, è il più grande evento europeo del post-Covid, con oltre 6mila partecipanti venuti dall’Italia e dall’estero.
La speranza è che, proprio questo mega evento abusivo, non allontani la fine della pandemia: la preoccupazione principale adesso, finite le operazioni per mantenere l’ordine pubblico, è quella che riguarda la situazione sanitaria. Con migliaia di persone assembrate senza dispositivi di protezione e senza uno staccio di tracciamento è una preoccupazione più che lecita e fondata. Per questo motivo è stata avviata una campagna di test molecolari in collaborazione con l’Ausl Toscana Nord Ovest per tutti gli abitanti di Tavolaia e tutti coloro che sono entrati in contatto con i partecipanti.
Poi, c’è il dato politico: com’è stato possibile far arrivare da molti paesi europei (Fracia, Germania, Belgio e altri) tutte queste persone? Sono domande che anche esponenti politici regionali hanno rivolto direttamente al Governo. La stessa sindaca Parrella si è rivolta alle autorità nazionali affinché dispongano sistemi di prevenzione più efficaci per queste situazioni. L’organizzazione fulminea ha fatto sì che nel giro di pochissimo tempo i tir che trasportavano casse, palchi e tutto l’occorrente per la festa fossero già al loro posto e ben funzionanti. L’arrivo in massa ha impedito ogni azione preventiva per le forze dell’ordine che erano comunque in servizio 24 ore su 24 per cinturare l’area, impedire ulteriori accessi e, soprattutto, identificare quanti più partecipanti possibile.
Le conseguenze
L’esodo iniziato ieri è terminato oggi (6 luglio): stamattina erano in 600, nel pomeriggio gli ultimi 100 che sono stati identificati e lasciati liberi di rientrare e a breve dovrebbe rompersi anche il cordone di sicurezza interforze composto da carabinieri, polizia di stato, protezione civile, guardia di finanza, vigili del fuoco, 118, polizia locale e polizia stradale. In totale sono stati identificati 1084 partecipanti al rave provenienti da varie regioni italiane, soprattutto dal centronord e da alcuni Stati esteri tra cui numerosissimi dalla Francia, nonché da Spagna, Svizzera ed Inghilterra. La società agricola proprietaria della vasta radura in cui si è tenuto l’evento illegale ha sporto querela e laDigos della questura di Pisa procederà a denunciare tutti i compartecipi alla procura della Repubblica per il reato di invasione di terreni aggravato. Contestualmente, il questore di Pisa adotterà nei loro confronti la misura di prevenzione del Foglio di via obbligatorio, con divieto di ritorno a Pisa fino a 3 anni.
La Digos e la Squadra Mobile della questura hanno infine sottoposto a sequestro preventivo il tir con targa francese con all’interno le costose e mastodontiche casse utilizzate per diffondere la musica techno, mentre la Polizia Stradale ha sanzionato per oltre 4mila euro, per multiple violazioni al codice della strada, un pullman con targa francese ma guidato da un cittadino italiano, che aveva condotto al rave circa 50 giovani provenienti da Roma.
Oltre a questo, qualcuno è finito anche agli arresti perché destinatario di provvedimenti restrittivi già in precedenza: un 38enne di origini brasiliane, residente nell’ avellinese e già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, è stato tratto in arresto da personale dei commissariati di pubblica sicurezza di Pontedera e Volterra, all’atto di un controllo ai check point, perché destinatario di ordine di cattura spiccato dalla procura della Repubblica di Avellino a seguito di una condanna a 4 anni e 2 mesi di carcerazione. Una 25enne residente in provincia di Pesaro e una 35enne della provincia di Milano sono state accompagnate in commissariato a Pontedera, per la notifica di atti giudiziari inerenti denunce per pregresse partecipazioni a rave party.
Infortuni
C’era da aspettarselo e infatti è successo. Due persone sono state soccorse dal 118 per aver riportato degli infortuni, in un caso anche piuttosto paradossali: un 19enne della provincia di Milano questa notte è stato soccorso dalle ambulanze presenti ai chek point, per sospetta ingestione di glicole etilenico (liquido di raffreddamento), attualmente è in prognosi riservata all’ospedale di Pisa Cisanello. Un 40enne, invece, sempre di Milano, è stato soccorso perché, cascato dal pianale del camion dove si trovavano le casse, riportando una sospetta frattura ad un arto; medicato al pronto soccorso di Pontedera, è stato dimesso in mattinata.
Come nasce il rave
Difficile quantificare con esattezza un evento di simili dimensioni, il cui svolgimento oltre a scuotere la “Chiocciola” ha fatto il giro del mondo. Difficile anche raccogliere informazioni ufficiali da parte degli organizzatori, vista la natura ‘clandestina’ del rave. Tuttavia, secondo quanto trapelato, si è trattato di un evento organizzato in memoria di un famoso dj italiano, Davide Masitti, in arte Da Frikkyo. Masitti era molto conosciuto nel mondo della musica techno e aveva avuto un discreto successo anche all’estero, soprattutto in Francia, paese dove viveva e dove pochi mesi fa è stato trovato morto nel suo appartamento ucciso a coltellate. Potrebbe essere questo uno dei motivi per cui la nazionalità che ha prevalso al rave è stata quella francese, così come, secondo quanto appreso, gli organizzatori vengano proprio dalla Francia.