Vende cuccioli on line con microchip non conforme, denunciata una donna di Fucecchio

Tutto è partito quando un’acquirente ha portato il cane samoideo appena comperato dal veterinario. Le indagini dei carabinieri forestali
Acquista un cucciolo di cane samoiedo on line, ma l’animale ha un microchip che non è conforme alla prescrizioni italiane.
L’indagine dei carabinieri Forestali di Empoli coordianti dal tenento colonnello Loriana Armellini parte qui. Le ricerche che in breve hanno condotto i militari a Fucecchio dove vive la rivenditrice on line di animali, una donna di origini cinesi che non solo vendeva cani ma anche gatti.
L’indagine era scattata quando l’acquirente, dopo aver pagato circa mille euro per la compravendita, aveva portato il cucciolo a fare i controlli veterinari di routine e qui era emerso dalla verifica fatta dal medico che il cip aveva un codice che non corrispondeva a nessun paese ovvero 990, in Italia il codice che devo avere i microchip è 380.
A quel punto la donna trovando con un animale di dubbia provenienze si è rivolta ia carabinieri Forestali, sporgendo una formale denuncia. In breve i militari hanno rintracciato la rivenditrice che non ha saputo spiegare in modo chiaro da dove provenisse il microchip e sopratutto chi lo avesse inoculato all’animale.
Così per lei è scattata la denuncia per esercizio abusivo della professione veterinaria, visto che l’applicazione del microchip deve essere fatta da un veterinario.
Secondo quanto ipotizzato dai forestali, la donna avrebbe potuto acquistare legittimamente un microcichip on line e poi lo potrebbe avere impiantato lei stessa o altre persone non abilitate.
Nella casa della donna a Fucecchio sono stati rinvenuti anche altri animali tenuti in buone condizioni, destinati alla vendita on line.
Le indagini dei carabineiri forestali sono ancora in corso.