“Uno sparo lo avremmo sentito”, i dubbi dei vicini sull’omicidio di Krystyna
Venerdì mattina l’interrogatorio di garanzia di Lupino davanti al giudice
A due giorni dall’arresto di Francesco Lupino, il 49enne per cui la procura di Pisa ha avanzato l’ipotesi di omicidio, a corte Nardi a Orentano c’è un clima surreale: tanto silenzio, rotto ogni tanto dall’arrivo dei giornalisti che cercano di capire qualcosa di più sul giallo di Krystyna Novak, la 29enne di origine ucraina, fidanzata di Airam Negrim Gonzalez, di cui non si hanno più notizie dai primi giorni di novembre.
In corte i residenti quasi infastiditi ormai dalla presenza dei media parlano malvolentieri e se interrogati sui fatti che hanno portato quel pezzo di Orentano alla ribalta della cronaca da quasi 5 mesi scuotono la testa e si allontanano. I più loquaci poi si lasciano scappare qualche parola e dicono: “Non è possibile, non possiamo crederci che qui sia stata ammazzata Krystyna”. Poi c’è anche chi aggiunge: “Francamente non ci capacitiamo del fatto che Lupino abbia ucciso questa ragazza: conoscendo tutti i personaggi di questa vicenda ci sembra incredibile”. Altri spiegano: “La cosa più assurda è che Lupino abbia sparato in piena notte a Krystyna come ipotizzano dalla polizia e nessuno di noi abbia sentito niente. Qui la notte c’è un silenzio di tomba, siamo in mezzo alla campagna, tra le colline delle Cerbaie. Alle volte la notte si sentono anche i colpi di tosse e non avremmo sentito uno sparo?”.
Altri poi aggiungono: “Qui la polizia ci ha finito la strada. Sono venuti tante volte a fare perquisizioni, hanno cercato anche negli immobili dei vicini, hanno rovistato in tutto il caseggiato”.
Intanto però le indagini degli inquirenti vanno avanti cercando di capire dove possa essere finita l’arma del presunto delitto e soprattutto dove Lupino, secondo la loro ipotesi, possa avere occultato il cadavere di Krystyna. Il 49enne che fino a novembre secondo gli inquirenti era socio in affari illeciti con il compagno della Novak, Airam Negrim Gonzalez, per ora rimane in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia, che si dovrebbe svolgere domani venerdì 25 marzo, quando si presenterà davanti al giudice e lì forse capiremo se emergeranno nuovi dettagli a suo carico e se per lui sarà confermata la misura cautela dell’arresto in carcere. (g.m.)