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Cronaca
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Coronavirus, Empolese Valdelsa e Cuoio in zona rossa. Santa Maria a Monte arancione rafforzata

19 marzo 2021 | 13:04
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Coronavirus, Empolese Valdelsa e Cuoio in zona rossa. Santa Maria a Monte arancione rafforzata

Misure in vigore dalla mezzanotte di domenica. Toscana ancora in zona arancione, Giani: “Il trend conforta”

L’incontro con i sindaci del presidente della Regione ToscanaEugenio Giani previsto per stasera 19 marzo è stato anticipato a ieri sera, probabilmente perché i casi da tenere sott’occhio in regione sono diversi e la situazione del Cuoio è, purtroppo, ben chiara. Dal 22 marzo, dalla mezzanotte tra 21 e 22 per la precisione, sarà in zona rossa anche tutto il territorio della Società della Salute, dal Valdarno Inferiore all’Empolese Valdelsa, per un totale di 15 comuni.

Resteranno in vigore le attuali disposizioni nei 5 comuni del Cuoio quindi, al momento esclusa Santa Maria a Monte. I sindaci di Pontedera, Santa Maria a Monte e Calcinaia hanno chiesto e ottenuto  da Giani di applicare le misure da “zona arancione rafforzata“: questa consente di continuare con la didattica in presenza delle scuole dell’infanzia e delle primarie e l’apertura degli esercizi commerciali. Tutte le misure dettagliate saranno spiegate nelle ordinanze dei sindaci, verosimilmente nella giornata di domani. Stessa disciplina da zona arancione rafforzata anche per altri comuni, quelli di Santa Luce, Castellina Marittima e Rosignano, insieme ad altri che saranno resi noti dal presidente di regione domani.

I numeri del bollettino quotidiano per quel che riguarda il comprensorio del cuoio, d’altra parte, restano alti, con intere famiglie contagiare e al momento in isolamento. L’indice Rt dei 15 comuni della Società della Salute Empolese e Valdarno è al momento superiore a 400, sono 12 i comuni sopra 250, con Montespertoli che ha l’indice più basso, comunque superiore a 200. Il più alto è a Santa Croce sull’Arno, dove supera 600.

L’intero territorio della Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa, quindi, da lunedì 22 marzo sarà zona rossa. Quindici comuni tra le province di Firenze e Pisa, per un totale di oltre 240 mila abitanti, rispetteranno le restrizioni massime previste dal Dpcm nel tentativo di ridurre il tasso di contagio che oggi supera i 435 casi ogni 100mila abitanti (la soglia di allerta per passare in zona rossa è fissata a 250), con punte in alcuni comuni del Comprensorio del Cuoio, già in zona rossa da una settimana, superiori a quota 600.

Ai 15 si unirà anche il comune confinante di Barberino Tavarnelle che ieri ha partecipato col sindaco David Baroncelli all’incontro tra il Presidente della Regione Eugenio Giani e i primi cittadini dell’Empolese Valdelsa e del Valdarno inferiore. La scelta di Giani, condivisa dai sindaci, è quella di seguire le ultime indicazioni del decreto ministeriale che non parla più soltanto di regioni e province ma che prevede provvedimenti più restrittivi anche per aree omogenee sub provinciali.

“Per abbassare la curva contagio serviva un provvedimento per l’intera area – ha commentato il Presidente della SdS Alessio Spinelli – oggi nella situazione in cui ci troviamo non ha più senso fare valutazioni per singoli comuni”.

Anche per questo motivo nell’incontro di ieri sera col presidente Giani sarebbe emersa la volontà di istituire altre zone rosse in Toscana oltre alle province di Arezzo, Pistoia e Prato. Area rossa anche i 7 comuni della Versilia, oltre a Viareggio che già c’era. Non tutti i sindaci erano d’accordo. Il comune di Grosseto sarà zona rossa e anche i comuni di Scarlino e Arcidosso e Castel del Piano. “Anche altri comuni a noi vicini – spiega Spinelli – si trovano in situazioni delicate e non mi sorprenderei di vedere estesa ulteriormente la zona rossa”.

Situazione ospedali

La zona rossa, oltre che dai dati relativi ai contagi, è fortemente consigliata anche dalla situazione degli ospedali. La pressione sui nosocomi di Empoli, Fucecchio e San Miniato è a livelli massimi e negli ultimi giorni si è intensificata anche sugli ospedali dell’area fiorentina, precludendo così la possibilità di trasferimento dei malati in altre strutture sanitarie all’interno dell’Asl.

Una situazione veramente soffocante – dichiara il presidente della SdS, Alessio Spinelli – che dobbiamo migliorare a tutti i costi. Se la pressione sulle nostre strutture non diminuisce il rischio di non poter curare le persone potrebbe diventare veramente concreto”.

Scuole chiuse

Da lunedì 22 marzo sull’intero territorio saranno chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresi i servizi educativi e per l’infanzia. Il contagio negli istituti scolastici non sembra essere particolarmente diffuso ma nell’incontro con il presidente Giani sono emerse anche le preoccupazioni del Comitato Tecnico Scientifico nazionale che sembrerebbe preoccupato da un possibile contagio “sotterraneo” nelle scuole, un contagio poco visibile dato dal fatto che la maggior parte degli studenti risultati positivi non manifestano sintomi. E, a proposito di scuole, è emerso che gli istituti scolastici, a differenza di ciò che accadeva fino a tre settimane fa, presentano un rischio di contagio più attenuato.

“Per avere certezza che nelle scuole il tasso di contagio sia effettivamente basso – sostiene Spinelli – sarebbe necessario procedere a controlli a tappeto su tutti gli istituti facendo migliaia di tamponi agli studenti, un po’ sulla falsariga di quanto facemmo in alcune scuole a settembre prima della riapertura. In ogni caso voglio ricordare che le scuole formalmente non saranno chiuse: rimarranno aperte per sostenere gli alunni disabili e i bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali che continueranno a frequentare le aule insieme a piccoli gruppi di loro compagni che saranno presenti a rotazione. Ritengo che questa sia una scelta che ci fa comprendere come per le nostre comunità i bisogni sociali e relazionali non sono considerati inferiori a quelli sanitari”.

Ristori

I ristori previsti allo studio del prossimo Decreto quinquies del Governo per le attività economiche costrette alla chiusura non riguarderanno soltanto le Regioni in zona rossa ma comprenderanno anche le attività in zone rosse provinciali e subprovinciali come l’Empolese Valdelsa e il Valdarno inferiore. Il provvedimento sarà anche retroattivo e quindi terrà conto anche delle situazioni pregresse alla pubblicazione. “Stiamo predisponendo ristori per 22 milioni alle imprese danneggiate”, ha spiegato Giani.

Controlli

Su tutta l’area saranno estesi i controlli per verificare il rispetto delle restrizioni da parte delle persone, sia attraverso la Polizia Municipale sia da parte delle forze dell’ordine grazie alla collaborazione con le Prefetture di Firenze e di Pisa che hanno garantito collaborazione e invio di uomini sul territorio. Ogni comune, inoltre, se lo riterrà opportuno potrà emettere ordinanze ancora più restrittive rispetto a quelle generali per situazioni specifiche nelle quali è ancor più necessario limitare il rischio di contagio.