Vaccinazioni contro il covid nel mirino dei Nas: sequestrate liste con nomi e cognomi

L’Ausl: “Non risulta sprecata nessuna dose di vaccino. In media lo 0,5% dei prenotati non si è presentato e l’Azienda ha proceduto a reperire sostituti”
Vaccinazioni contro il Covid in Toscana nel mirino dei Nas che hanno acquisito le liste con nomi e cognomi. Da quanto emerso, dai primi accertamenti, ci sarebbero centinaia di presunti casi di irregolarità nelle somministrazioni.
L’indagine riguarda l’hub del Mandela Forum di Firenze dove si parlerebbe di dosi gettate e somministrate a parenti e amici.
Circa 60mila le dosi da verificare da parte dei militari del nucleo anti sofisticazioni. I carabinieri, che hanno anche acquisito alcune documentazioni negli uffici della Regione Toscana, stanno indagando sulle inoculazioni avvenute nel mese di febbraio e tra i vaccinati risulterebbero studenti, una modella dell’accademia, un maestro di tennis e un istruttore di scuola guida.
da parte sua, l’Azienda Usl Toscana centro ritiene necessario fare alcune precisazioni per fare chiarezza su alcuni aspetti, partendo dai dati reali. “Dal giorno 11 febbraio al giorno 8 marzo scorso sono state effettuate in totale 18.047 vaccinazioni (Astrazeneca e Moderna). Queste risultano essere superiori – nei 25 giorni considerati – di 17 dosi alle 18.030 consegnate, in virtù dell’estrazione dell’undicesima dose a seguito delle indicazioni delle ulteriori note dell’Aifa (aggiornamento del 04.03.2021, dove autorizza, ma non obbliga l’estrazione dell’undicesima dose). Ne deriva che non risulta sprecata nessuna dose di vaccino”.
L’Azienda precisa inoltre che è stato effettuato “un incrocio fra tutti i soggetti aventi diritto per la prenotazione sul portale regionale del vaccino Astrazeneca e i soggetti che hanno ricevuto la somministrazione del vaccino stesso. Si conferma che mediamente lo 0,5% dei prenotati non si è effettivamente presentato nel giorno e data prestabilito. Pertanto l’Azienda ha proceduto a reperire sostituti, mediante chiamata diretta, tra i soggetti ugualmente aventi diritto, al fine di non sprecare alcuna dose. L’appartenenza alle categorie autorizzate è stata sempre riportata in fase di registrazione all’atto della vaccinazione.
Tutte le procedure legate a ogni aspetto organizzativo sono riportate in modo formale in tutte le sedi di vaccinazione dell’Azienda Usl Toscana Centro. Allo stato attuale risulta essere del tutto eccezionale che il numero dei rimpiazzi non sia sufficiente a compensare le dosi residue e che quindi gli operatori, di fronte all’alternativa fra gettare le dosi o utilizzarle su soggetti comunque rientranti tra i destinatari di quella tipologia di vaccino, abbiano optato per la seconda ipotesi.
Tutta la documentazione elaborata ed attestante quanto sopra è stata consegnata ai Nas a cui è stata data la totale e incondizionata disponibilità. L’Azienda ribadisce infine che il rispetto delle categorie bersaglio delle vaccinazioni con Astrazeneca è stato totalmente perseguito”. Sono state consegnate agli operatori precise indicazioni procedurali e sussiste pienamente una linea gerarchica di responsabilità.
“Ancora una volta – spiega Paolo Morello, direttore Asl Centro – va rivolto agli operatori il pieno plauso per il loro lavoro fin qui svolto, testimoniato da centinaia di espressioni di ringraziamento da parte di singoli cittadini. Nel riaffermare con forza quanto sopra, l’Azienda continuerà comunque nella verifica di eventuali comportamenti non conformi ai criteri dettati, al fine di verificare e sanzionare eventuali azioni di singoli non aderenti alle disposizioni impartite. Al tempo stesso l’Azienda, oltre a prestare, come appena sopra detto, l’incondizionata disponibilità agli organi ispettivi e inquirenti, auspica che, quanto prima, sia fatta integrale luce sui fatti relativi alle vaccinazioni effettuate, a seguito della quale intraprenderà con forza tutte le azioni necessarie alla tutela e al ripristino della propria immagine e di quella dei suoi operatori, chiedendo conto di quelle azioni ed iniziative che dovessero risultare essere state fondate su fatti non accertati o, ancora peggio, non veritieri e che, come tali, si rivelassero, perciò, frutto solamente di una precostituita volontà di nuocere al servizio pubblico”.