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Fucecchio piange Pilù: è morto Pierluigi Bertucci, “un innamorato della vita”

2 marzo 2021 | 17:25
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Fucecchio piange Pilù: è morto Pierluigi Bertucci, “un innamorato della vita”

A 63 anni ha perso la sua lotta contro il Covid. “Un ragazzo brillante, amato da tutti semplicemente per il suo carattere”

I messaggi di incoraggiamento sul suo profilo Facebook sono stati tristemente sostituiti da quelli di addio. È l’epilogo che tutti volevano evitare, ma che c’è stato: Pierluigi BertucciPilù, per come lo conoscevano gli amici – a 63 anni non ce l’ha fatta nella lotta contro il Covid-19. Oggi, lunedì 2 marzo, tutta Fucecchio piange un uomo che ha saputo lasciare il segno nel suo paese, che era anche la sua famiglia.

Bertucci di professione faceva il rappresentante, ma oltre al suo lavoro era attivo nella comunità fucecchiese: in passato è stato un contradaiolo nella contrada Porta Bernarda e, recentemente, nel maggio 2019, si era anche candidato alle amministrative nella lista Insieme per Fucecchio.

“Un innamorato della vita”, così lo descrivono. Una persona distinta, elegante, gioviale e sempre con il sorriso stampato sulla faccia. Quel sorriso contagioso che trasmetteva ai suoi interlocutori, che non potevano fare a meno di ammirare la sua vitalità. Per qualche giorno, dopo aver contratto il Covid-19, è stato ricoverano in ospedale a Empoli, dove lo scorso 25 febbraio ha compiuto gli anni, e poi trasferito a Careggi a Firenze, dove stamattina è morto.

Bertucci è arrivato a Fucecchio all’età di cinque anni, quando il padre, un appuntato dell’arma dei carabinieri, fu trasferito nel paese. “Ma è come ci fosse nato qui”, raccontano gli amici. Ha frequentato le scuole a Fucecchio e ci ha passato tutta la sua giovinezza, per questo è conosciuto. Ma soprattutto per il suo carattere, per la sua smisurata socialità. “Era un ragazzo brillante – raccontano – sempre pronto ad aiutare il prossimo in qualsiasi situazione, anche a costo di togliere ore al lavoro. Per questo è benvoluto da tutti, semplicemente per il suo carattere”. Un carattere espansivo e gentile per cui oggi non c’è fucecchiese che possa dire di non aver almeno sentito parlare di lui.