
Secondo la polizia voleva togliersi la vita a causa di problemi familiari e del coronavirus
E’ stato identificato l’uomo di 62 anni che nel tardo pomeriggio di ieri è stato salvato dalla polizia mentre tentava di gettarsi nell’Arno a Pisa.
Gli agenti hanno capito che non si è trattato di un incidente ma di un gesto disperato.
Tutto è accaduto nella serata di ieri (14 dicembre) sul lungarno Mediceo a Pisa, all’angolo con via S. Marta.
L’uomo è stato visto scavalcare la ringhiera di protezione con l’intenzione di gettarsi nell’Arno.
I poliziotti hanno illuminato con le torce in dotazione il centro del fiume, ben presto notando l’ uomo che fuoriusciva dall’acqua con la testa e che non rispondeva agli inviti a nuotare verso al sponda del fiume. Dopo aver allertato i vigili del fuoco, con l’ aiuto di un secondo equipaggio i poliziotti sono discesi su entrambe le banchine prospicienti il fiume, per cercare di intercettare l’uomo, che appariva vigile anche se non collaborativo.
Grazie al flusso della corrente, l’ uomo si è avvicinato alla banchina dello scalo Roncioni e, a circa due metri dalla banchina è stato agguantato da due poliziotti calatisi in acqua e da un vigile del fuoco nel frattempo sopraggiunto. I soccorritori dopo aver constatato che l’uomo, peraltro privo di documenti, sebbene in evidente ipotermia fosse ancora vigile, hanno allertato il 118 che lo ha trasportato all’ ospedale Nuovo S. Chiara in codice rosso.
Il 113 nel frattempo avevano raccolto la segnalazione di una donna abitante nella immediata periferia, che aveva ricevuto poco prima un messaggio dal tenore ambiguo da parte del fratello 62enne, che poteva far pensare ad un collegamento con lo sconosciuto appena salvato.
Una pattuglia si è precipitata a casa dell’uomo, trovando a riscontro due biglietti scritti di proprio pugno dall’uomo che preannunciava il suicidio nell’ Arno, motivandolo con le delusioni della vita patite negli ultimi tempi, complice anche l’ acuirsi della solitudine dovuta alla pandemia da Covid.
I poliziotti hanno poi fatto un passaggio all’ospedale, per sincerarsi delle condizioni dell’uomo che, ripresosi dallo shock, ha confermato di essersi determinato a volersi togliere la vita perché fortemente sconfortato da recenti eventi familiari che lo avevano colpito, e li ha ringraziati per la professionalità e l’ abnegazione che gli avevano dedicato.