Trovato morto sull’argine, la vittima è di Fucecchio. Le ipotesi investigative per risolvere il mistero




Un giallo ancora tutto da chiarire quello avvenuto ieri a Castelfranco di Sotto
I primi elementi sono emersi già nella serata di ieri 27 settembre. Oggi, però, i carabinieri non hanno più molti dubbi sull’identità dell’uomo trovato morto in via dei Tavi a Castelfranco di Sotto (qui).
Come scritto da IlCuoioinDiretta.it sin da stamattina, infatti è Roberto Checcucci, 50enne di Fucecchio la vittima, ucciso da una serie di coltellate inferte con un cacciavite o un punteruolo, alcune delle quali, forse quelle letali, alla gola. Un corpo straziato quello apparso agli occhi di soccorritori e inquirenti, ucciso probabilmente in un impeto di rabbia, magari al culmine di una lite. Lo dimostrerebbero anche diversi lividi, segno forse di un tentativo di lotta, che l’altra o le altre persone avrebbero concluso con l’omicidio.
Troppo presto per chiarire i tragici dettagli dell’omicidio per il quale però chi indaga esclude in maniera categorica questioni di droga. Per il resto, le ipotesi sono tutte aperte. Checcucci era nato a Firenze, ma ormai da tempo viveva a Fucecchio con il fratello, la mamma e la zia. Era una persona riservata, senza un lavoro fisso e sempre in cerca di lavoretti sporadici e anche un amante delle passeggiate e questo lo avrebbe portato lungo l’Arno ieri, come accadeva spesso.
Il giorno dopo il ritrovamento, avvenuto la mattina di domenica e tenuto nel massimo riserbo fino a sera, la scena del crimine è ancora tutta da studiare. La quantità di sangue trovato sul posto lascerebbe intendere che l’omicidio sia avvenuto lì e anche l’arma, un oggetto “di fortuna”, confermerebbe questa ipotesi. Ma non si esclude neppure che il fatto tragico sia avvenuto altrove e poi il cadavere sia stato portato fino all’argine. Un’ipotesi questa, che pare più complicata però visto che la zona (i boschi, il fiume, i campi) avrebbero permesso di trovare luoghi più idonei a nasconderlo.
Le indagini sono condotte dai carabinieri del nucleo investigativo provinciale che stanno lavorando in ogni direzione nel tentativo di non trascurare nessuna pista investigativa. Di sicuro al momento, in attesa anche dei riscontri che emergeranno dall’autopsia, si può dire che chi ha ucciso Checcucci lo ha fatto con rabbia, anche se il delitto non sarebbe da ricondurre a un contesto passionale.
Non sembrano sostenibili neppure ipotesi che vadano verso il mondo degli stupefacenti o della rapina. Forse, potrebbe invece essere percorribile l’ipotesi di un delitto d’impeto, consumato magari per futili motivi lì, in loco, magari da persone che non avevano alcune legame con la vittima. I carabinieri stanno infatti valutando anche un’aggressione nata da una parola o uno sguardo di troppo, magari opera di più persone che si sono trovate a incrociare la vittima nella mattina di domenica.
In questo caso, Checcucci avrebbe trovato la morte in modo del tutto casuale, per essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.