Non dichiarano i redditi e fanno fatture false per evadere l’Iva: padre e figlio nei guai

Gli uomini della Guardia di Finanza hanno attenzionato 3 aziende
Tre aziende, 2 delle quali intestate a prestanome, si sono alternate nel tempo secondo l’ormai noto sistema “apri e chiudi” sotto la regia occulta dei due imprenditori cinesi. Lo hanno scoperto i militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Firenze compagnia di Empoli a conclusione di una complessa e articolata indagine che ha permesso di accertare l’omissione di redditi per 3 milioni di euro e una frode fiscale all’Iva.
I finanzieri hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo diretto e per equivalente del valore di 679mila euro, pari all’Iva evasa, nei confronti dei due imprenditori di origine cinese (padre e figlio) operanti nel settore della produzione di articoli e accessori per l’abbigliamento.
Il provvedimento, emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze su richiesta della procura della Repubblica di Firenze ha consentito di cautelare denaro contante, un appartamento nella provincia di Prato e tre autovetture.
Le aziende, per alcuni anni, secondo i finanzieri hanno omesso di presentare la dichiarazione dei redditi, mentre per altri anni l’hanno presentata ma, al fine di abbattere il reddito imponibile, hanno utilizzato fatture per operazioni inesistenti emesse da fornitori del tutto privi delle strutture aziendali e organizzative necessarie per l’esercizio dell’attività d’impresa.
La gravità degli elementi riscontrati ha indotto la Procura della Repubblica di Firenze a richiedere e ottenere il decreto di sequestro, la cui esecuzione ha consentito, in attesa del giudizio, di cautelare denaro, beni mobili e un immobile a garanzia del debito tributario.