Fatture per pagamenti inesistenti, Iva evasa per mezzo milione di euro

Nei guai sono finiti due soci di un’azienda empolese
La società registrava nella propria contabilità Iva fatture in acquisto per oltre 2 milioni di euro in realtà mai emesse dai fornitori indicati, facendo anche figurare un pagamento mai avvenuto e così generando automaticamente un inesistente credito Iva per quasi mezzo milione di euro.
Per questo motivo la Procura della Repubblica di Firenze ha chiesto e ottenuto il decreto di sequestro per beni mobili e immobili di proprietà di due soci di una società empolese che fabbrica strutture metalliche. Il sequestro ha consentito di cautelare beni per l’intero ammontare evaso.
Il provvedimento è stato eseguito dai militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Firenze, a conclusione di una complessa e articolata indagine che ha permesso di accertare la frode fiscale all’Iva. Il sequestro preventivo diretto e per equivalente del valore di 450mila euro riguarda 6 unità immobiliari e 10 autovetture .
L’attività investigativa, condotta dalle Fiamme Gialle della compagnia di Empoli e diretta dalla Procura della Repubblica di Firenze, è stata avviata a seguito di una verifica fiscale. Già nelle fasi iniziali dell’attività ispettiva i verificatori, constatate alcune irregolarità relative alla tenuta delle scritture contabili obbligatorie, hanno effettuato ulteriori e più approfonditi riscontri tra la documentazione contabile esibita dalla società e le annotazioni effettuate nei registri fiscali, facendo emergere un complesso sistema di frode.