Lutto nel mondo della medicina: morto Franco Mosca, chirurgo di fama internazionale



Dal centro trapianti al festival della robotica: una carriera di successi e riconoscimenti
Lutto nel mondo della medicina. È scomparso oggi (31 maggio), dopo pochi mesi di malattia, il professor Franco Mosca, chirurgo di fama internazionale.
Uomo dal carattere vulcanico – era nato a Biella nel 1942 – aveva portato a Pisa i trapianti d’organo, fornendo le competenze e la spinta necessaria per l’apertura dei centri trapianti di fegato e di pancreas e per lo sviluppo di quello di rene, per quest’ultimo, proseguendo l’attività che aveva già iniziato insieme al suo maestro, il professor Mario Selli. Aveva quindi guidato i rispettivi centri trapianti, dove oggi vengono a curarsi pazienti da tutt’Italia, raggiungendo numerosi primati e portandoli ai vertici nazionali e interazionali per volumi di attività, risultati e reputazione scientifica. Professore emerito di chirurgia generale dell’università di Pisa, chirurgo e clinico formidabile, era famoso per la sua caparbietà ed instancabilità nel perseguire gli obiettivi.
Sempre un passo avanti agli altri, alla sua lungimiranza, determinazione ed energia, l’ospedale e l’università di Pisa devono anche la presenza oggi di altri poli di attrazione chirurgica di altissimo livello, quali i reparti di chirurgia generale con indirizzo oncologico maggiore e di chirurgia vascolare, il centro senologico, il centro di ricerca e formazione EndoCas.
Uomo carismatico, dal carattere forte, definito da alcuni come “titanico”, ma al tempo stesso persona attenta agli altri e capace di occuparsi anche dei meno fortunati.
Da ricordare, a questo proposito, l’impegno instancabile con la sua Fondazione Arpa, per contribuire con fondi privati a sostenere la ricerca, la formazione in ambito medico e aiutare i più bisognosi, con numerosi interventi in paesi in via di sviluppo in tutto il mondo.
Non si contano, infatti, gli operatori sanitari formati in decine di paesi in via di sviluppo, grazie al sostegno della Fondazione Arpa; con ciascuno di loro, l’impegno preso era che rimanesse poi lì, per aiutare la propria gente.
Straordinario il suo impegno per i giovani studenti universitari, anche attraverso l’associazione ex allievi della Scuola superiore Sant’Anna – di cui è stato coordinatore, presidente e poi presidente onorario – e l’associazione laureati ateneo pisano, di cui è stato a lungo consigliere.
Un vero “luminare”, è stato indiscutibilmente punto di riferimento per molte generazioni di studenti, infermieri, specializzandi, chirurghi, accademici, pazienti, ma anche di politici, imprenditori, personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo.
Prima di essere collocato a riposo nel 2012, dell’azienda ospedaliero universitaria pisana è stato direttore delle unità operative di chirurgia generale e sperimentale, chirurgia generale e trapianti, chirurgia generale 1 universitaria, del centro EndoCas e del dipartimento di chirurgia generale. Dal punto di vista accademico, invece, è stato nominato professore ordinario di chirurgia generale all’università di Pisa nel 1986 e, nel corso della sua carriera, è stato vicepreside della Ffcoltà di medicina e chirurgia, direttore del dipartimento di oncologia dei trapianti e delle nuove tecnologie in medicina e hirurgia, oltre che di diverse scuole di specializzazione e di dottorato.
Dopo il pensionamento, da persona instancabile quale era, ha continuato a mettere a disposizione la sua saggezza ed esperienza per la comunità, per università e per l’ospedale, oltre che per chiunque lo abbia individualmente cercato. Così, nel 2017 e nel 2018, aveva anche voluto impegnare molte delle sue energie nell’organizzazione dei due festival internazionali della robotica, grazie ai quali tutto ilmMondo ha acceso i riflettori sulla città di Pisa.
Per la sua straordinaria attività, il professor Mosca è stato insignito di prestigiosi riconoscimenti: medaglia d’oro al merito della sanità pubblica, grande ufficiale ordine al merito della Repubblica Italiana, ordine del cherubino e campano d’oro dall’università di Pisa, membro onorario della Croce Rossa Italiana.
Nel 2018 il professor Mosca era entrato nell’olimpo mondiale della chirurgia, con il conferimento dell’onorificenza massima per un chirurgo, venendo nominato Honorary Fellow dall’American college of surgeons, la più grande e prestigiosa società scientifica di chirurghi al Mondo.
La sua scomparsa lascia un enorme vuoto nella comunità medica e scientifica e tra i tanti colleghi, allievi ed amici che lo hanno avuto fino all’ultimo come punto di riferimento.
“Ci ha lasciato un uomo di rara integrità e levatura eccezionale, che ha dedicato tutta la sua vita agli altri, ai suoi pazienti, ai suoi allievi, ai suoi studenti, alle persone deboli – ha detto il rettore dell’università di Pisa, Paolo Maria Mancarella – Lo ha fatto veramente fino all’ultimo, se penso che solo poche settimane fa eravamo insieme, sebbene a distanza, all’inaugurazione del progetto RainboWifi, fortemente voluto da Franco e dalla sua Fondazione Arpa per dare un po’ di sollievo ai pazienti Covid-19. La scuola chirurgica pisana e mondiale gli devono molto, per i suoi contributi fondamentali e per le sue idee spesso visionarie. Così come il nostro Ateneo, al quale non ha mai smesso di dare il suo apporto di idee e iniziative. Ricorderò sempre i nostri incontri in rettorato. Arrivava con la sua consueta flemma, sorridente, estraeva dalla tasca un fogliettino stropicciato, dove si era appuntato le ‘poche cose che ti devo dire’: quei fogliettini erano pozzi senza fondo, pieni di idee e progetti per la sua università, che oggi più che mai si stringe commossa intorno alla moglie Giusy, alle figlie Marta, Elena e Irene e agli amati nipoti”.
“Con lui – dichiara il direttore generale dell’Aoup, Silvia Briani – se ne va un pilastro della chirurgia generale, un chirurgo che ha creato una scuola e a cui dobbiamo tanto. Sono convinta di esprimere il pensiero anche dei direttori generali che mi hanno preceduta quando dico che l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana è diventata grande anche grazie a lui, non solo per aver portato avanti con tenacia e sviluppato – fino a farne uno dei fiori all’occhiello dell’ospedale e un punto di riferimento nazionale – il programma dei trapianti d’organo avviato a Pisa sin dagli anni Settanta, raccogliendo a pieno titolo l’eredità del professor Mario Selli, ma per aver saputo sempre spingere sull’acceleratore dell’innovazione tecnologica, della ricerca e del connubio costante con l’assistenza che è proprio il valore aggiunto delle aziende ospedaliere integrate con l’università. Un chirurgo eccellente, un accademico esigente, una figura carismatica, un maestro che sicuramente ci mancherà molto. A tutta la sua famiglia, alla figlia Marta che lavora al nostro fianco in ospedale, giungano le più sentite condoglianze da parte della direzione aziendale e di tutta l’Aoup”.
Il ricordo di Pieroni
“La morte del professor Franco Mosca mi coglie di sorpresa – ha detto il consigliere regionale del Pd Andrea Pieroni – e mi rattrista profondamente. Grande chirurgo, ha contribuito in maniera determinante a fare di Pisa un punto di riferimento mondiale per i trapianti d’organo. Motivato, brillante, caparbio ed appassionato, di lui mi hanno sempre colpito la pervicacia che metteva nella sua attività medico scientifico, così come la voglia di operare sul fronte della cultura e della solidarietà. Con la Fondazione Arpa ed il Festival della Robotica, dette vita a iniziative che hanno dato lustro a Pisa ed al suo territorio. Molte le occasioni in cui ci siamo trovati fianco e fianco, specialmente quando ero Presidente della Provincia. Ricordo la passione con cui mi parlava del suo progetto per il turismo dei trapiantati, rimasto incompiuto. Una grave perdita.
Mi unisco al dolore della famiglia, della città, della comunità scientifica tutta e di coloro che hanno avuto il privilegio di poterlo avere come amico”.
Il ricordo di Mazzeo
“La notizia della morte del professor Mosca mi ha profondamente colpito e commosso – ha detto il consigliere regionale del Pd Antonio Mazzeo -. Ricorderò sempre una persona che ha saputo scommettere e investire su Pisa e la sua sanità, farne una città punto di riferimento nel settore dei trapianti ma anche il cuore dell’innovazione, dello sguardo rivolto al futuro e il crocevia delle migliori energie in circolazione. Ma soprattutto una persona attenta e desiderosa di ascoltare e consigliare i più giovani.
Spiace solo che nell’ultimo anno proprio Pisa avesse voltato le spalle mettendo fine all’esperienza del Festival della Robotica. Un appuntamento che, da oggi, avremo un motivo in più per riuscire a recuperare e, magari, organizzare nel 2021 in suo onore accanto all’AgriRobofiera, la rassegna che l’emergenza Covid ha impedito si potesse svolgere quest’anno a San Giuliano. Buon viaggio di cuore, professore”.
La Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato
Il presidente Antonio Guicciardini Salini, a nome anche di tutti i suoi organi, esprime le più sentite condoglianze e partecipa al dolore della famiglia. Mosca era socio della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato da poco ma aveva già portato all’attenzione della Fondazione un’importante proposta per sostenere il sociale e la sanità in questo periodo di emergenza: Fondazione Crsm e Fondazione Arpa hanno collaborato per il progetto RainboWiFi, instalando il collegamento WiFi e fornendo tablet ai reparti Covid degli ospedali Cisanello di Pisa e Lotti di Pontedera (qui).
Il presidente Guicciardini ricorda anche che Mosca era stato insignito, dalla Fondazione Crsm, del Premio Torello Pierazzi, premio a cadenza biennale volto alla valorizzazione delle personalità che si sono distinte in uno dei settori di intervento della Fondazione. Con questo riconoscimento ha voluto esprimere al professor Mosca il suo ringraziamento per il costante impegno in campo medico e sociale, portando lustro al nostro territorio e non solo.
Paolo Fontanelli
“Sono profondamente colpito dalla scomparsa di Franco Mosca – ha detto -, con il quale ho avuto il piacere di condividere molti momenti di collaborazione, in particolare da assessore regionale e sindaco di Pisa. Anche durante il mio mandato parlamentare proseguirono i nostri contatti per confrontarci e misuraci su proposte e suggerimenti. Era un grande professionista della sanità, un uomo pieno di energie che metteva a disposizione del prossimo, anche e soprattutto nell’attività solidaristica che aveva intrapreso da anni. Era molto legato a Pisa, la città dove aveva studiato e dove si è sviluppata la brillante carriera. Esprimo il mio dolore alla famiglia”.
Forza Italia
Il coordinamento provinciale di Forza Italia “esprime profondo cordoglio per la morte del professor Mosca, chirurgo di fama internazionale e uomo di grande cultura, coraggioso nelle sue idee e pervicace nella volontà di realizzarle. L’improvvisa scomparsa del Professore è una triste notizia che lascia attoniti.
Siamo vicini alla sua famiglia e a tutti coloro che in queste ore piangono la figura di un uomo e di un professionista che ha dato un contributo culturale di notevole valore non solo alla nostra Città, ma a tutta la comunità medico scientifica nazionale e internazionale.
Le qualità umane e professionali e i contributi di Mosca rimarranno per tutti un esempio vivo e indelebile, memoria di notevole impegno che ha costellato la sua vita, una testimonianza che non può andare perduta”.
Maurizio Mian
“Sono profondamente addolorato, la sua scomparsa mi rattrista e lascia un vuoto enorme – ha detto Maurizio Mian -. È sempre stato un grande amico della mia famiglia e ricordo bene che dopo una visita mia madre se ne uscì dicendo: ma questo è bravo quanto zio Gabriele (Gabriele Monasterio ndr). Era il complimento più bello che gli potesse fare.
Io l’ho conosciuto quando andavo a trovare mio nonno che era ricoverato nel suo reparto. Era una persona squisita, oltreché un medico di grande livello. Da quel momento non abbiamo mai smesso di frequentarci e non c’è stato compleanno o ricorrenza che non mi abbia mandato un saluto o gli auguri. Chirurgo infaticabile e di assoluto valore, lascia un grande vuoto, anche quando ha smesso di operare e si è dedicato alla scuola di chirurgia prima e alla sua splendida Fondazione Arpa – che svolgeva opera di formazione nei paesi sottosviluppati – poi. Sono onorato di essere stato suo amico e davvero mi mancherà tantissimo”.
Azienda Usl Toscana nord ovest
La Direzione, anche a nome di tutti i suoi professionisti, “esprime il suo cordoglio per la scomparsa del professor Mosca e si stringe attorno alla famiglia del grande chirurgo, stimato ed apprezzato a livello internazionale, giustamente considerato un luminare ed un grande innovatore nel campo chirurgico, in particolare nei trapianti e nell’uso del robot in sala operatoria.
La prematura scomparsa del professore lascia un grande vuoto nell’ambito dell’area vasta nord ovest e dell’intera Regione Toscana: una persona e un professionista da non dimenticare, per la lucidità e la visione del suo impegno umano e professionale a servizio della sanità e della comunità”.
Scuola Superiore Sant’Anna
La rettrice Sabina Nuti, a nome dell’intera comunità, “esprime il profondo dolore per la scomparsa di Franco Mosca, ex allievo del Collegio medico giuridico (uno dei collegi di merito confluiti nell’attuale Scuola), professore emerito dell’Università di Pisa, chirurgo di fama mondiale, uno dei fondatori e per lungo tempo presidente dell’Associazione Ex Allievi della Scuola Superiore Sant’Anna, sempre vicino alle allieve e agli allievi attraverso iniziative per valorizzarne il talento.
La Scuola Superiore Sant’Anna si unisce al dolore dei familiari, della comunità accademica e della città di Pisa, ricordando il valore di alcune parole chiave che hanno guidato l’azione di Franco Mosca. La competenza e il merito come solide basi della collegialità per la formazione universitaria, come nella tradizione della Scuola Superiore Sant’Anna. Ma ancora innovazione tecnologica e medicina che hanno portato Franco Mosca a spaziare nei suoi interessi e non soltanto in quelli scientifici, intuendo il valore dell’integrazione.
Per Franco Mosca, questa capacità si è trasformata nella possibilità di migliorare e salvare la vita a numerosi pazienti, ad esempio intuendo tra i primi le potenzialità della robotica applicata alla chirurgia. La filantropia, che lo ha portato a essere uno dei primi a mobilitarsi per raccogliere fondi a sostegno dei giovani capaci e ad attuare iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della ricerca scientifica, come ha fatto con la Fondazione Arpa.
La presenza di Franco Mosca alla Scuola Superiore Sant’Anna è stata costante. Per coordinare l’Associazione Ex Allievi e per supportare tutte le iniziative a sostegno dei giovani, che fossero medici o giuristi o ingegneri. Nel 2017 e nel 2018, ha affrontato una nuova sfida, accettando l’incarico di direttore organizzativo del Festival Internazionale della robotica di Pisa.
La nostra comunità ricorderà Franco Mosca, la sua figura di scienziato e di grande medico chirurgo sempre attento alle esigenze formative dei giovani di talento”.