L'emergenza sanitaria

Covid, chiude la centrale operativa per i soccorsi

9 maggio 2020 | 17:54
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Covid, chiude la centrale operativa per i soccorsi

La Regione: “Ci si sta avviando ad una fase ordinaria nella gestione dell’emergenza”

Dopo 67 giorni di attività chiude stasera alle 20 la Cross, la Centrale operativa remota per le operazioni di soccorso sanitario che ha sede nella centrale operativa del 118 di Pistoia-Empoli, attivata il 4 marzo scorso dal dipartimento di protezione civile e impegnata in particolare sulle attività di trasferimento di alcuni pazienti colpiti dal coronavirus.

Un segnale, la chiusura, che al momento indica che ci si sta avviando a una fase più ordinaria dell’emergenza, come ha avuto modo di spiegare l’assessore alla Protezione civile Federica Fratoni e che, in particolare, è terminato il trasferimento dei pazienti dalle regioni più colpite dal Covid 19 verso altre regioni d’Italia o all’estero.

“La Cross, dal 2016 ha svolto un ruolo decisivo in occasione di importanti maxiemergenze a livello nazionale, per il coordinamento dei soccorsi sanitari urgenti – dice l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – Voglio ricordare il terremoto del centro Italia nell’ottobre 2016, la tragedia dell’hotel Rigopiano nel gennaio 2017, il terremoto di Ischia nell’agosto dello stesso anno, il crollo del ponte Morandi nell’agosto 2018. E non è stata da meno in occasione dell’emergenza Coronavirus. In questi mesi il ruolo e l’intervento della Cross sono stati fondamentali e preziosi nel coordinare tutti gli interventi sanitari anche al di fuori della nostra regione, per esempio individuando i letti di terapia intensiva quando altre regioni erano in crisi e organizzando il trasferimento dei pazienti. Sono davvero orgogliosa di quanto la Cross ha fatto in questi mesi e ringrazio tutti gli operatori e i volontari che in questo lavoro hanno messo impegno, passione, competenza”.

Dal 4 marzo la Cross ha lavorato incessantemente per mappare i posti letto in tutta Italia e organizzare i trasferimenti. In totale 116 sono stati i pazienti trasferiti, di cui 76 affetti da Covid e 40 non affetti da Covid.

Le missioni sono state effettuate utilizzando sia ambulanze (32 missioni), che mezzi ad ala rotante (39) e mezzi ad ala fissa 45), tutti mezzi messi a disposizione dal mondo del volontariato.

Il comune dal quale sono partiti il numero più alto di trasferimenti è stato Bergamo (60 pazioenti), seguito da Milano con 19. in totale sono stati 15 i comuni italiani interessati dal servizio, tuti al nord. Undici i pazienti da Cremona, 5 da Lecco, 4 da Brescia, 3 da Sesto San Giovanni, 2 da Como, da Monza, da Pavia, da Gallarate, da Varese e 1 da Varese, da Lodi, da Piario, da Seriate e da Voghera.

Varie anche le destinazioni di cui la maggioranza (38) in Germania, 14 in Piemonte, 11 in Piemonte, 11 in Friuli, 9 in Toscana, 8 in Veneto, 7 nel Lazio, 6 in Abruzzo, 6 in Puglia, 6 in Umbria, 4 a Trento, 2 in Calabria, 2 in Molise, 2 in Sicilia e 1 in Liguria.