Riparte il Distretto: “La pelle è deperibile”. Lunedì al lavoro per la conservazione

Ordinanza a sorpresa del Governatore della Toscana per il comprensorio produttivo di Santa Croce sull’Arno
Il governatore della Regione ToscanaEnrico Rossi ha recepito le richieste del Distretto conciario di Santa Croce sull’Arno e da lunedì riapre le concerie, volendo già da sabato 25 aprile. Non tutti i reparti, si intende, ma quelli utili alla conservazione e “manutenzione” delle pelli. Con l’ordinanza firmata oggi, il presidente della Regione Toscana ha accolto le richieste provenienti dal Distretto industriale per consentire alle concerie una parziale riapertura finalizzata allo svolgimento delle attività di manutenzione e di conservazione delle pelli. Attività che permetteranno di tutelare un patrimonio di materie prime che le concerie possiedono e di salvaguardare il territorio e gli ambienti di lavoro da possibili danni ambientali.
Con l’ordinanza 43 della Presidenza emanata oggi 24 aprile, di fatto la pelle e gran parte delle materie che vengono lavorate nel Distretto sono considerate bene soggetto a deperimento e pertanto le aziende, prima di farle deperire possono, nel rispetto dei dispositivi di sicurezza, riprendere a lavorarle, così come si legge nello stesso testo dell’ordinanza: “E’ consentito l’accesso alle strutture aziendali del Distretto Industriale di Santa Croce sull’Arno (che comprende i comuni di Castelfranco di Sotto, Fucecchio, Montopoli Valdarno, San Miniato, Santa Croce sull’Arno e Santa Maria a Monte), anche da parte di aziende conto terzi, al fine di svolgere, ai sensi dell’art. 2 comma 12 del Dpcm 10 aprile 2020 le attività manutentive e conservative del pellame, al fine di evitare, secondo quanto disposto in premessa, il deterioramento delle pelli e quindi il rischio di una contaminazione ambientale dei luoghi produttivi, inviando preventiva comunicazione alle prefetture tramite la modulistica da queste predisposta”.
Tutte le aziende del Distretto industriale di Santa Croce sull’Arno, comprese quelle conto terzi quindi, che hanno pellame che rischia il deterioramento, possono riprendere l’attività di manutenzione e conservazione delle pelli.
In pratica, dove non è arrivato il governo Conte è arrivata la giunta Rossi, con l’intento di rimettere in moto il ciclo produttivo. In pratica non sarà una ripresa totale ma presumibilmente si tratterà del primo passo che permetterà a molte aziende di riaprire i cancelli per far entrare i lavoratori. Poi nei giorni successivi, le varie fasi riprenderanno a cascata. Resta da capire se questa deroga della Regione possa in qualche modo andare a cozzare con le disposizioni del governo centrale, vista la natura estremamente sottile su cui si articola l’ordinanza di Rossi.
Su una cosa il Governatore sembra rigido: si dovrà lavorare secondo le disposizioni di sicurezza per evitare il contagio da covid 19. Tanto che l’ordinanza precisa: “Le suddette attività lavorative dovranno essere effettuate secondo le disposizioni dettate dall’Ordinanza del Presidente della Giunta regionale 38 del 18 aprile 2020 su misure di contenimento sulla diffusione del virus covid 19 negli ambienti di lavoro per garantire la salute e sicurezza dei lavoratori. Dovrà essere conservata in azienda e esibita, in caso i eventuali controlli, la documentazione che
renda possibile la tracciabilità delle pelli in lavorazione”.
L’ordinanza del Presidente è maturata dalle valutazioni degli enti coinvolti e dopo che “il coordinatore pro tempore del Distretto Industriale di Santa Croce sull’Arno con lettera del 21 aprile 2020, ha evidenziato ai prefetti di Pisa e di Firenze e al Presidente della Regione Toscana, che in alcune aziende del Distretto Industriale è stoccata la materia prima (pelle grezza salata), che a distanza di quasi un mese dalla chiusura necessita di un intervento conservativo, tale da stabilizzarla e renderla resistente agli attacchi batterici e ai fenomeni di putrefazione e che il pellame semilavorato stoccato in azienda, se non opportunamente sottoposto a processi di controllo e ulteriori lavorazioni tali da permetterne la fase di essiccazione, è soggetto a fenomeni di attacco fungino e formazione di muffe, con conseguente deterioramento e rischio di una forte contaminazione ambientale dei luoghi produttivi”.
La prefettura di Pisa con lettera del 23 aprile “ha comunicato di aver acquisito tramite la Camera di commercio di Pisa il qualificato parere della Stazione sperimentale per l’industria delle pelli e delle materie concianti che ha ritenuto totalmente condivisibile quanto espresso dal Polo tecnologico conciario e ha concluso che le attività descritte possono considerarsi conservative anche se effettuate da aziende conto terzi“. Ma ha anche precisato “che le attività ammesse sarebbero svolte dai soli addetti indispensabili alle lavorazioni e nel pieno rispetto del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid 19 negli ambienti di lavoro”.
Prima di prendere questa decisione, il Presidente ha anche “acquisito in data 24 aprile il parere favorevole del dipartimento di prevenzione dell’Usl, che precisa come, rispetto alla documentazione da conservare in azienda ed esibire in fase di eventuale controllo, questa debba consistere in documenti che rendano possibile la tracciabilità delle pelli in lavorazione”.
Il Tavolo di Distretto (composto dai sindaci dei sei comuni, dalla Camera di Commercio di Pisa, da associazioni di categoria e sindacati), esulta per la decisione del presidente Rossi.
“Ha ascoltato le richieste di aiuto di un intero distretto industriale – spiega Giulia Deidda, sindaco di Santa Croce sull’Arno e coordinatrice del Tavolo di Distretto – e ha accolto le nostre richieste dimostrando, ancora una volta, una grande sensibilità ai temi del lavoro, della tutela ambientale ma soprattutto alle specificità delle nostre produzioni. Ovviamente questo non significa che lunedì prossimo le concerie riapriranno in maniera generalizzata ma potranno svolgere quelle attività necessarie a conservare i beni. Nel rispetto di quanto specificato nell’ordinanza regionale e di tutte le disposizioni di sicurezza. Tutto il Distretto – istituzioni, categorie economiche e sociali – vigilerà attentamente e ci faremo garanti dei controlli sulla sicurezza perché l’ordinanza 38 deve essere rispettata in tutto e per tutto. Il Distretto è compatto e vigilerà su coloro che vorranno fare i furbi”.