Coronavirus, non aprite la porta: si moltiplicano i tentativi di truffa

Il consiglio è di chiamare 112 o 113 a porta chiusa per verificare ogni servizio
Falsi infermieri, falsi operatori sanitari, falsi addetti dell’Asl. Suonano al campanello e chiedono di entrare ma il loro obiettivo è solo di rubare soldi o gioielli. Per questo è necessario ricordare che nessun tampone verrà fatto a casa e che per nessun motivo dovete far entrare in casa qualcuno. Nel dubbio, il consiglio è di chiamare le forze dell’ordine quando la porta è ancora chiusa.
Perché non basta il coronavirus: si moltiplicano episodi di tentativo di truffe ai danni di persone anziane, soprattutto coloro che abitano da soli e sono costretti nelle proprie abitazioni secondo le indicazioni generali. Le truffe sono annunciate anche al telefono, da persone che chiedono un appuntamento per poter entrare in casa per fare dei controlli, per capire se si è contagiati o comunque per verifiche legate al coronavirus.
Non esistono medici che vengono a casa vostra per fare i tamponi per il coronavirus. Non fidatevi di chi si presenta a domicilio per questo tipo di controlli. Diffidate dalle proposte telefoniche di test a casa. Un’altra scusa usata dai truffatori è quella di proporsi per sanificare le case o addirittura le banconote.
Attività come queste hanno il solo scopo di entrare nelle abitazioni e effettuare furti: i truffatori si fingono paramedici che effettuano gratuitamente un test con l’obiettivo di accedere alle case private e derubare le persone. L’invito delle autorità è di non aprire a nessuno, se non dopo aver allertato e verificato telefonicamente di che cosa si tratta chiamando i numeri di emergenza 112 o 113. Non esiste alcuna autorizzazione a effettuare porta a porta il test relativo al coronavirus, così come qualsiasi altro tipo di test medico, ovvero qualsiasi modalità di intervento di sanificazione delle abitazioni.