Coronavirus, provvedimenti restrittivi estesi a tutta Italia: stop agli spostamenti

Ci si potrà muovere soltanto per “comprovati motivi” di lavoro, necessità o salute, il premier: vietati assembramenti all’aperto o in luoghi chiusi
Nessuna zona rossa, nessuna area uno o due: tutto il territorio italiano sarà “zona protetta” e off limits – dove non saranno più possibili i liberi spostamenti a meno che non siano motivati da comprovate ragioni di lavoro, necessità e motivi di salute, fino al prossimo 3 aprile.
Stop alla mobilità: ci si sposta solo per lavoro, necessità o salute
Lo ha annunciato questa sera (9 marzo) il premier Conte, accingendosi a firmare il decreto che estende tutte le restrizioni adottate con il decreto dell’8 marzo scorso in Lombardia e in altre 14 province del Nord. Con una novità per tutti: si ferma anche lo sport, compreso il campionato di calcio. “Un provvedimento che chiamo ‘Io sto a casa’ – ha detto il presidente del Consiglio dei ministri -: non ci sarà più una zona rossa, una zona uno o due, ci sarà un’Italia zona protetta”.
Le autocertificazioni
In base al provvedimento saranno “da evitare gli spostamenti a meno che non siano motivate dacomprovate ragioni di lavoro, necessità e motivi di salute – ha detto il premier –. Aggiungiamo anche un divieto di assembramenti che non potranno avere luogo né all’aperto e né in locali aperti al pubblico”.
Vietati gli assembramenti
Anche in Toscana, dunque, alla firma del nuovo provvedimento scatta la zona a mobilità limitata. Tra i provvedimenti c’è anche il divieto di assembramenti all’aperto e nei locali pubblici o privati. Le restrizioni, dopo la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale questa sera, entreranno in vigore da domani mattina (10 marzo).
Verifiche e posti di controllo
Chi dovrà spostarsi potrà farlo ma soltanto con motivi validi, attraverso un’autocertificazione che potrà essere compilata anche al momento del controllo da parte delle forze dell’ordine che allestiranno posti di blocco sulle strade. “Le autocertificazioni devono essere veritiere”, ha spiegato Conte perché in caso contrario all’esito delle verifiche che verranno compiute si potrà configurare un reato penale, oltre alla violazione delle restrizioni del decreto stesso.
Scuole chiuse e campionato fermo
Le scuole saranno chiuse in tutta Italia fino al 3 aprile e non fino al 15 come inizialmente deciso. Quanto allo sport Conte è stato chiaro: “A questo punto non ha senso che si svolgano gli incontri e prosegua il campionato”. Lo stop, dunque, riguarderà anche la serie A di calcio.
Conte: “Necessario fermare il contagio”
Conte ha spiegato che “non ci possiamo più permettere occasioni di contagio. Di tempo – ha avvertito – non ce n’è. Abbiamo visto tutti le foto di giovani e della movida, ma adesso dobbiamo rinunciare alle nostre abitudini” a fronte di un aumento registrato, anche oggi, dai contagi.
Adesso la palla passa alle Regioni e alle amministrazioni locali e soprattutto, da noi, alla prefettura, l’organo che territorialmente dovrà occuparsi di declinare il decreto alla realtà locale e organizzare i controlli per fare rispettare le nuove misure.
Il nuovo decreto: locali chiusi dalle 18 alle 6
In sostanza i nuovi provvedimenti estendono l’articolo 1 del dpcm dell’8 marzo scorso a tutta Italia, con delle ulteriori limitazioni per le manifestazioni sportive. In particolare, ci saranno effetti anche per i locali pubblici. Le attività di ristorazione, in particolare potranno restare aperte dalle 6 alle 18, se saranno in grado di garantire il rispetto della distanza di sicurezza di un metro. I centri commerciali dovranno rimanere aperti per i rifornimenti ma resteranno chiusi nel fine settimana.
Palestre e impianti sportivi
Dovranno rimanere chiusi fino al prossimo 3 aprile palestre e impianti sportivi su tutto il territorio e non si potranno svolgere incontri sportivi, nemmeno a porte chiuse.