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Coronavirus, 34 nuovi casi in Toscana: tre positivi in provincia di Pisa, due ad Empoli

7 marzo 2020 | 17:01
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Coronavirus, 34 nuovi casi in Toscana: tre positivi in provincia di Pisa, due ad Empoli

In due a malattie infettive a Cisanello. Una donna di Volterra è in isolamento a casa. Un 58enne in condizioni critiche a Prato

Coronavirus, 34 nuovi casi in Toscana.

Questo il numero dell’ultimo monitoraggio di oggi (7 marzo) nei laboratori di virologia e microbiologia delle tre aziende ospedaliero universitarie della Toscana: 11 nel laboratorio di Careggi, 17 nel laboratorio di Pisa, 6 nel laboratorio di Siena.

In particolare nel territorio della Asl Toscana Nord Ovest sono tre i nuovi casi positivi per la provincia di Pisa: un uomo di 40 anni e un uomo di 79 anni di Pisa, ricoverati in malattie infettive a Cisanello e una donna di 56 anni, residente a Volterra, a casa.

Per Pisa città si tratta dei primi due casi dall’inizio del diffondersi del contagio. Solo nella giornata di oggi il sindaco Michele Conti ha firmato 18 ordinanze di quarantena e ha invitato gli studenti a non festeggiare, come da tradizione, i 100 giorni dalla maturità.

Questa la suddivisione per provincia di segnalazione: 27 Firenze, 6 Pistoia, 3 Prato (totale Asl centro: 36); 15 Lucca, 16 Massa Carrara, 11 Pisa, 6 Livorno (totale Asl nord ovest: 48); 2 Grosseto, 19 Siena, 8 Arezzo (totale sud est: 29).

Sono invece 15 i casi positivi, tra ieri sera e oggi, nei territori dell’Ausl Toscana Centro. Dieci di questi sono il risultato dei test diagnostici ricevuti nella tarda serata di ieri, mentre 5 aggiornati alle 15 di oggi pomeriggio.

Due dei nuovi casi sono di Empoli: un uomo di 58 anni, ricoverato in condizioni critiche al Santo Stefano di Prato e una donna di 50 anni, in buone condizioni, in isolamento nel proprio domicilio con sorveglianza attiva del medico di medicina generale e del dipartimento di prevenzione.

Sei riguardano il territorio fiorentino: 4 di Firenze fra cui un uomo di 37 anni e una donna di 36 in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva, una donna di 32 anni ricoverata a Caretti e un uomo di 47 anni ricoverato a Santa Maria Annunziata. Una donna di 53 anni di Montespertoli in buone condizioni è in isolamento domiciliare mentre un 77enne di Bagno a Ripoli è a Santa Maria Annunziata in condizioni critiche.

A Prato un uomo di 43 anni è in isolamento a casa con sorveglianza attiva.

A Pistoia 6 nuovi casi, tutti ricoverati al San Jacopo, la metà gravi: una donna di 82 anni e un uomo di 59 anni in buone condizioni, due uomini di 72 e 70 anni (quest’ultimo di Quarrata) e una donna di 68 in condizioni critiche. In buone condizioni  una donna di 69 anni di Quarrata sempre al San Jacopo.

Le aziende sanitarie raccomandano di seguire le indicazioni nazionali e regionali finalizzate a prevenire la diffusione del virus Covid 19, ovvero quei comportamenti da adottare a tutela della propria salute e delle persone più fragili (ad esempio bambini e anziani), tra cui lavare spesso le mani con acqua e sapone o gel alcolico, mantenere una distanza di sicurezza di almeno un metro, evitare di frequentare se possibile luoghi affollati e restare a casa nel caso in cui si abbia anche solo qualche linea di febbre.

Ad oggi sono dunque, complessivamente, 113 i tamponi risultati positivi al test del Coronavirus in Toscana. Sono in totale tre i casi clinicamente guariti e 110 quelli attualmente positivi.

Dal monitoraggio giornaliero risultano 1720 le persone in isolamento domiciliare, di cui 641 prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl: 412 i casi nella Asl centro (Firenze-Empoli-Prato-Pistoia), 70 nella Asl nord ovest (Lucca-Massa Carrara-Pisa-Livorno) e 159 nella sud est (Arezzo-Siena–Grosseto). Gli altri 1.079 casi in isolamento sono contatti stretti di casi positivi: 173 nella Asl Centro, 394 nella Nord Ovest, 512 nella Sud est.

In totale sono state testate 1089 persone di cui 956 negative 113 positive, 20 in corso.

Duemila nuovi assunti negli ospedali

Più medici ed addetti in ospedale per far fronte all’epidemia e degenti, che non hanno più bisogno di particolari cure ma che non possono continuare la quarantena in casa, alloggiati in alberghi e strutture private di cui la Regione sta verificando la disponibilità, per trasformarle in residenze domiciliari collettive.

Gli ospedali si riorganizzano. Saranno circa duemila, tra sanitari, medici e infermieri, gli assunti in Toscana per far fronte all’emergenza del nuovo coronavirus. L’unità di crisi convocata anche stamani (7 marzo) dal presidente della Toscana Enrico Rossi si sta occupando di declinare le nuove linee impartite dal governo, che ha annunciato ventimila nuovi assunti (cinquemila medici, altrettanti sanitari e diecimila infermieri) in tutta Italia. In Toscana saranno almeno mille e trecento gli infermieri chiamati in servizio, duecentocinquanta gli operatori socio-sanitari e circa quattrocento i medici: infettivologi, addetti al pronto soccorso e ad altre specialità ritenute necessarie per far fronte all’epidemia.

Assunzioni rapide, assicurano in Regione. “Per infermieri e sanitari si attingerà a graduatorie già in essere. Sarà Estar ad occuparsene qui da noi – spiega il presidente della Toscana Enrico Rossi, preannunciando il contenuto della prossima ordinanza – E per ambedue le categorie, a differenza che altrove, la assunzioni potranno essere non a termine ma a tempo indeterminato. Stiamo lavorando per questo”. In Toscana c’è stato infatti di recente un concorso per infermieri e oss e si attingerà per le assunzioni alla graduatoria di 3800 persone. I primi lavoratori entreranno in servizio entro sette giorni dall’avvio delle procedure. Pure per i medici i tempi di reclutamento saranno veloci. Il nuovo personale sarà essenziale a nche per il potenziamento delle strutture per le cure più intensive, qualora ci sia un aumento dei casi più gravi.

“Quanto a chi non ha bisogno di cure particolari ma deve continuare la quarantena e non può farlo a casa – anticipa sempre Rossi – stiamo lavorando all’individuazione di strutture protette, private o alberghiere, dove eventualmente destinare queste persone, laddove fosse necessario”. Non se parlerà nella prossima ordinanza che gli uffici della Regione stanno scrivendo in queste ore, ma il piano è già allo studio.