Il meningococco torna nel Cuoio, donna di 30 anni all’ospedale
Profilassi in un’azienda e in una palestra della zona. Interessata anche la Valdera
Il meningococco, batterio responsabile della temibile meningite, torna ad affacciarsi sul comprensorio del Cuoio e sull’asse Firenze Pisa.
Nei giorni scorsi, una donna di 30 anni residente in Valdera ma che trascorre per motivi di lavoro e personali la giornata a Santa Croce sull’Arno e sul resto del Comprensorio, è stata colpita da una sepsi meningococcica, malattia causata dallo stesso meningococco della meningite ma che fortunatamente non ha colpito in modo selettivo la testa della donna, causando una malattia che ha comunque un margine di guarigione molto più elevato rispetto alla classica meningite. La sepsi meningococcica infatti, è un’infezione diffusa a tutto l’organismo ma molto meno aggressiva di un attacco diretto alle meningi, dove alcune volte è la stessa reazione dell’organismo al batterio a causare un quadro grave del paziente. Tanto che solitamente si risolve con una terapia antibiotica.
L’allarme, visto l’agente eziologico (il batterio) in questione, è subito scattato in termini di profilassi. Nelle ultime 48 ore, quello che prima si chiamava ufficio di igiene ha sottoposto a profilassi antibiotica le persone che possono essere entrate in contatto con la 30enne, ovvero quelle che frequentano lo stesso luogo di lavoro (un’azienda di Santa Croce) e i luoghi di svago, in particolare una palestra della zona del Cuoio.
La malattia causata dal meningococco in questo caso è meno grave e virulenta della classica meningite. La donna, infatti, avrebbe iniziato ad accusare i primi sintomi negli ultimi giorni della settimana scorsa e sabato mattina poi, visto il complicarsi del quadro clinico con febbre alta e dolori forti a un braccio, si è rivolta al pronto soccorso dell’ospedale Lotti di Pontedera. Qui i medici hanno intuito che potesse trattarsi di un’infezione e non di una semplice influenza e hanno avviato una serie di esami diagnostici. In via precauzionale hanno attuato una terapia contro il meningococco visto che alcuni elementi facevano pensare alla presenza di questo batterio, ma visto che la paziente non presentava un quadro classico della meningite, lunedì mattina hanno ritenuto opportuno trasferirla agli ospedali Riuniti di Livorno dove vi è il centro di malattie infettive di riferimento della macro Asl della Toscana costa.
Una volta arrivata a Livorno, l’equipe dei medici del reparto di malattie infettive ha subito riscontrato che i sintomi erano compatibili con una sepsi meningococcica e nel giro di un paio di ore, con una serie di esami mirati, hanno confermato l’ipotesi avanzata dai colleghi di Pontedera della presenza del meningococco di tipo C. Adesso, dopo i primi giorni di terapia antibiotica, la 30enne sta meglio e presto potrebbe tornare a casa.
Un episodio sanitario questo, che per quanto abbia messo in allarme le molte persone sottoposte a profilassi, non dovrebbe comportare particolari problemi. Certo è che ancora una volta, questo batterio torna a presentarsi al primo freddo, sull’asse Firenze Pisa.