Videosorveglianza, Regione cofinanzia i progetti di Fucecchio, Santa Croce e Montopoli
Sono 120 i progetti finanziati, per oltre 2 milioni di euro
Fucecchio, Santa Croce sull’Arno e Montopoli Valdarno sono tra i 120 comuni ai quali la Regione Toscana ha finanziato un progetto di videosorveglianza. I 120 progetti saranno finanziati con 2 milioni e mezzo di euro, che si aggiungono ai 715mila euro rivolti a progetti di rigenerazione sociale di quartieri e paesi ‘difficili’, che sempre a Montopoli finanzieranno progetti per il Bosco dei Frati.
Per implementare la videosorveglianza, Fucecchio avrà 25mila euro dalla Regione per un progetto presentato da più di 46mila euro. Cifra equivalente per Santa Croce, ma a a fronte di un progetto da 36.600. Poco meno a Montopoli, che riceverà 23mila euro per un progetto di 33mila.
Con due bandi, nello stesso giorno, a Montopoli sono quindi arrivati oltre 23mila euro dalla Regione Toscana. Con questo secondo progetto, il comune di Montopoli ha richiesto un intervento di ampliamento dell’impianto di videosorveglianza. “Sono risorse importanti – per l’assessore alla polizia municipale e alla sicurezza Roberta Salvadori – che saranno impiegate per installare telecamere nelle zone attualmente considerate come scoperte e che riteniamo strategiche per un più efficace controllo del territorio. Questo risultato è il frutto del lavoro integrato tra i due assessorati, quello alle Politiche sociali e quello alla Sicurezza”.
Il finanziamento per Fucecchio significherà 15 nuovi occhi elettronici in vari punti di accesso al territorio comunale, in particolare nelle frazioni collinari. Il progetto permetterà di monitorare costantemente tre punti strategici: via Romana Lucchese a Galleno, in via Pesciatina all’intersezione con via delle Cerbaie in direzione Massarella e in piazza Don Ivo Magozzi in località Ferretto. I luoghi dove collocare le nuove telecamere sono stati individuati insieme alle forze dell’ordine per presidiare al meglio i punti strategici del territorio, sulle strade provenienti dalle province limitrofe di Lucca e Pistoia. In ognuna di queste zone saranno installate due telecamere ad alta definizione “giorno e notte” e tre telecamere di lettura targhe in doppia corsia. Questi strumenti potranno avere utilizzi di vario tipo: per le indagini dei Carabinieri, in particolare nel contrasto allo spaccio di stupefacenti, per le attività di protezione civile ma anche per combattere il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti.
Le nuove telecamere andranno ad aggiungersi alle 52 già installate in 22 luoghi “sensibili” del territorio di Fucecchio: 16 nel capoluogo e 6 nelle frazioni. Un progetto, quello portato avanti dal Comune, che risponde alle richieste di sicurezza espresse dai cittadini residenti nelle vicinanze dei boschi delle Cerbaie, in un’azione di prevenzione e contrasto ai fenomeni dello spaccio, della prostituzione e dei fatti criminosi in generale e che si pone in un’ottica di continuità rispetto a quanto già realizzato nel territorio comunale. Il nuovo sistema consentirà ala visualizzazione e l’interazione delle informazioni rilevate da parte non soltanto della polizia municipale, ma anche da parte dei carabinieri, sebbene l’intera gestione del sistema avverrà a livello associato dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa.
A Santa Croce sull’Arno, il sistema di telecamere sarà di contesto e lettura targhe di ultima generazione, posizionate nei pressi di alcuni punti strategici, ovvero i varchi di accesso al territorio comunale: viale Gramsci, via Provinciale Francesca Sud, rotatoria via sant’Andrea – via di Vittorio, via provinciale Francesca Nord, intersezione via del Bosco – via Pallesi, intersezione via del Bosco – via Buozzi, al cimitero comunale. Il nuovo impianto consentirà l’accesso alla stazione dei carabinieri (oltre che con le altre forze dell’ordine che ne faranno richiesta) per consentire il monitoraggio e la gestione delle immagini.
Le telecamere dialogheranno con il server centrale localizzato negli uffici comunali attraverso una infrastruttura specifica e al comando di polizia municipale sarà implementata la centrale video per l’acquisizione e l’analisi delle immagini sia di contesto che di lettura targhe. Nelle postazioni remote delle altre forze dell’ordine saranno installati gli applicativi web o client per la visualizzazione e la consultazione delle immagini.
“Questo progetto – spiega la sindaco di Santa Croce sull’Arno Giulia Deidda – costa al Comune soltanto 11.600 euro, perché 25mila ce li mette la Regione Toscana. E questo è un grande risultato. Significa che la Regione ha avuto la sensibilità di capire che serviva un bando di finanziamento proprio su questo tema, ma anche che noi abbiamo saputo compilare una richiesta convincente, perché ci è stato finanziato il massimo finanziabile. Ringrazio per la loro preziosissima collaborazione il comandante della Municipale Sandro Ammannati e il luogotenente Andrea Oteri dei carabinieri. Se su queste cose si inseguono i battibecchi della politica non si arriva a nulla, se invece si ha l’umiltà di ascoltare chi opera per la sicurezza delle nostre strade e del nostro territorio si possono raggiungere risultati come questo, nell’interesse collettivo, che vince su tutto”.
Da parte sua, l’assessore alla sicurezza della Toscana Vittorio Bugli ha proposto agli amministratori di andare rapidamente alla firma di un protocollo d’intesa che, riprendendo quanto già contenuto nella proposta di legge sulla sicurezza e polizia locale, serva a costruire una comunità regionale che su questi temi e sull’avanzamento dei progetti stessi, condivida i risultati positivi di eventuali situazioni problematiche.
“La sicurezza- per Bugli – è un po’ un puzzle che necessita di politiche integrate ed è questo il filo rosso che ha guidato l’approccio tenuto per tutta questa legislatura. L’abbiamo fatto finanziando progetti di videosorveglianza nelle città più grandi e nei piccoli comuni, rinforzando le polizie municipali con ‘vigili di quartiere’ nelle zone più fragili, formando gli agenti, ma anche riqualificando parti di città e provando a ricucire le comunità che vi abitano, rivitalizzando cioè quei luoghi ‘difficili’ e percepiti come insicuri”.
Anche riqualificando e rivitalizzando alcune zone. Per Bugli, infatti, “La sicurezza non è solo ordine pubblico. E’ la premessa su cui poggiano le politiche messe in campo in questi anni, scaturite da un confronto partecipato con i Comuni e tutti gli attori coinvolti confluito nel Libro Bianco che la Regione ha elaborato assieme ad Anci Toscana: con linee condivise e azioni suggerite, impegni, progetti pilota da esportare e politiche trasversali lungo tre diverse direttrici, dal controllo del territorio alla riqualificazione urbana fino al presidio sociale, culturale e commerciale. Uno spartito complesso, da suonare a più mani”.
Complessivamente dall’inizio della legislatura la Regione ha investito sulla videosorveglianza quasi sei milioni di euro, di cui ha goduto la quasi totalità dei comuni toscani. Su dodici progetti pilota di rivitalizzazione di quartieri ed aree difficili è stato investito un milione e 96mila euro, a cui se ne aggiungono adesso altri 715mila con l’avviso che finanzia altri ventidue progetti. Tre milioni dal 2019 al 2021 (9 milioni in tutto) è il contributo sui progetti di polizia di prossimità che interessa quindici comuni, a cui se ne sommano adesso altri 25, più circoscritti, finanziati con 635 mila euro. La Regione ha sostenuto con oltre un milione e 300 mila euro anche la formazione dei vigili urbani. In tutto, rimettendo in fila i singoli interventi, dal 2015 si sfiorano i 19 milioni. Ma se si considerasse anche la riorganizzazione urbanistica di spicchi di città, ripensati per essere più accoglienti e dunque anche meno disagiati e percepiti come più sicuri, si dovrebbero aggiungere altri 44 milioni, finanziati con risorse europee e che interessano otto diversi progetti.
“Dei quasi 4 milioni di euro in sicurezza, rigenerazione sociale e videosorveglianza – commenta la consigliera regionale Alessandra Nardini -, oltre 460mila euro arriveranno per i Comuni in Provincia di Pisa che si sono aggiudicati il bando. Quello della sicurezza è un tema molto dibattuto, su cui i populisti come Salvini fanno molta propaganda e zero fatti. Noi invece stanziamo risorse concrete per i progetti di rigenerazione urbana e sociale dei Comuni, per la videosorveglianza, per supportare la polizia municipale e, soprattutto, per investire in sicurezza con politiche integrate, che passano anche necessariamente per interventi di riqualificazione urbana che favoriscono la socialità. Non si può avere sicurezza senza inclusione e rigenerazione sociale. Questo ci distingue profondamente dalla destra”.