Familiari delle vittime dell’eccidio in Padule, Regione si attiva per risarcimenti

La vicepresidente della Regione attiverà l’ufficio legale
Commemorazione delle vittime dell’eccidio del Padule di Fucecchio, positivo l’incontro in Regione.
Una delegazione di soppravvissuti e familiari ha incontrato in settimana la vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni che ha assicurato approfondimenti per studiare iniziative legali contro Berlino, in vista dei risarcimenti economici a carico della Germania.
“Sarà mia cura trasferire tutta la documentazione – ha detto – all’ufficio giuridico della Regione perché venga fatta chiarezza e venga data un’interpretazione delle sentenze in modo da capire, come ha detto il presidente Rossi, quello che una Regione può fare. Da parte nostra c’è una totale apertura ad approfondire, anche alla luce di tutto il lavoro che abbiamo fatto negli anni sui temi della memoria”.
Gli intervenuti fanno parte di un più vasto gruppo di persone che aveva chiesto un incontro e l’impegno della Regione, dopo che l’1 settembre il suo presidente Enrico Rossi si era espresso con chiarezza per la giustizia in favore delle vittime.
Nell’incontro superstiti e familiari hanno chiesto che la Regione Toscana estenda il suo impegno dall’ambito della memoria a quello della giustizia. Hanno sottolineato che l’ambito della giustizia, adesso, è quello civile, cioè dei risarcimenti economici per le famiglie colpite e per gli enti locali. Hanno chiesto che la Regione, autorevole ente territoriale, faccia una vera e propria causa civile contro lo Stato tedesco, come hanno già fatto enti con circoscrizione più limitata, come il Comune di Roccaraso, che ha ottenuto una condanna della Germania per 1,6 milioni di euro e ha iniziato l’esecuzione su immobili tedeschi.
Inoltre hanno chiesto che la Regione sostenga le spese di cause simili intentate da superstiti e familiari di caduti, venendo incontro alle loro difficoltà economiche; che la Regione informi i Comuni toscani e i familiari delle stragi sulla possibilità di intentare cause contro Berlino; che anche nell’ambito dei gemellaggi in atto con località tedesche sia promossa una sensibilizzazione sul tema.
Nell’incontro è stato ricordato che la Germania nel 2012 ha vinto un processo contro l’Italia, alla Corte internazionale di giustizia, all’Aia, ma che quell’esito non ha effetto in Italia, grazie alla sentenza 238 del 2014 della Corte Costituzionale italiana, che ha fatto prevalere i diritti riconosciuti dalla Costituzione. Insomma, si è sottolineato che la strada per la giustizia civile, cioè per i risarcimenti, è tecnicamente aperta, riguarda un numero elevatissimo di famiglie e richiede un impegno concreto della Regione.
I superstiti e familiari hanno anche osservato con perplessità che la Regione, che alcuni anni fa si era costituita parte civile nei processi penali ai militari tedeschi, è certamente titolare di un credito proprio, per il danno al territorio e alla popolazione, ma non si è ancora attivata per riscuoterlo.
La vicepresidente Barni ha dichiarato che il tema è caro alla presidenza, e a lei personalmente, ed ha assicurato che per affrontare le specifiche richieste formulate saranno attivati gli uffici legali della Regione.
I partecipanti all’incontro hanno assicurato la loro disponibilità a collaborare a qualsiasi iniziativa contro il nazismo, il fascismo e contro ogni richiamo alla violenza e al razzismo. La vicepresidente ha garantito che la Regione informerà i partecipanti degli esiti dell’approfondimento e degli sviluppi concreti.