Eric gettato nel bidone da Rossi, il giudice lo condanna a 16 mesi di carcere
Per gli inquirenti resta una vicenda agghiacciante
Gerardo Rossi è stato condannato dal tribunale di primo grado inglese a un anno di carcere per aver occultato il cadavere di Eric Sanfilippo. Nell’udienza che si è tenuta oggi venerdì 13 dicembre a Londra, il giudice ha riconosciuto Rossi colpevole dei reati del codice penale inglese equivalenti al nostro vilipendio e occultamento di cadavere.
Inoltre – ma questo non sembrerebbe avere influito sulla decisione del giudice altrimenti la condanna sarebbe stata molto più pesante – nell’aula di tribunale avrebbe preso corpo l’ipotesi dell’accusa secondo cui Gerardo Rossi non avrebbe chiamatoi soccorsi quando Eric nella sua abitazione dopo aver assunto sostanze stupefacenti, tra il 10 e il 12 maggio scorso, entro in una sorta di overdose.
Uno scenario abbastanza agghiacciante, comunque, quello in cui è maturata la morte di Sanfilippo secondo la ricostruzione fatta dal pubblico ministero in aula.
Eric Sanfilippo, 23enne originario di Marti di Montopoli in Valdarno, quando è stato rinvenuto cadavere era a Londra da circa un anno e lavorava come cameriere. Il 12 maggio il suo corpo era stato rinvenuto in un bidone dell’immondizia in Islington road, poche case di distanza dall’abitazione di Gerardo Rossi, 52enne italiano di origine napoletana con cui Eric intratteneva forse un rapporto di conoscenza.
Da principio, l’identificazione del cadavere per gli inquirenti era risultata difficoltosa perché Eric, quando è stato gettato nel bidone, non aveva documenti in tasca e l’unico elemento che desse un ipotesi di riconoscimento era la lettera di licenziamento dal ristorante dove serviva ai tavoli. Nel giro di un paio di giorni però, la polizia dopo il riconoscimento del cadavere da parte dei familiari, aveva subito messo la morte di Eric in una possibile relazione con Gerardo Rossi, a cui era stato notificato un avviso di garanzia.
Oggi un primo epilogo della vicenda: Rossi avrebbe giocato un ruolo terribile e tragico nella vicenda di Eric gettando il cadavere del 23enne in un bidone dell’immondizia. Il Pubblico ministero dopo il processo è stato chiaro parlando, in merito alla condotta di Rossi, di un reato odioso e triste.
Per Rossi la Corte ha disposto che sconti la pena anche per un altro reato che non era collegato alla morte di Sanfilippo: 4 mesi di reclusione per detenzione di arma da taglio. Reato per il quale era già stato processato anni fa e per cui aveva un pena sospesa. Quindi in sostanza il giudice ha disposto una condanna a 16 mesi derivanti da un cumulo di pena. In aula ha prevalso ed è stata confermata per la giustizia inglese, la ricostruzione fatta dagli inquirenti: Sanfilippo e Rossi si trovavano a casa di quest’ultimo quando il giovane si sentì male.
A quel punto Rossi, per non far scoprire la droga che aveva in casa, non chiamò i soccorsi e gettò poi il cadavere in un cassonetto dell’immondizia con le ruote che originariamente si trovava in Hollowey Road, spingendolo fino all’angolo con Islington Road. Da lì, poi, il rinvenimento e le indagini della polizia e il conseguente iter giudiziario a carico di Rossi che oggi si è chiuso con un primo giudizio di colpevolezza.
In un appello dell’udienza preliminare, Rossi aveva già ammesso di aver intralciato le indagini della polizia sulla morte di Sanfilippo e oggi poi è stato schiacciato da una serie di elementi probatori che la pubblica accusa ha portato in aula.
Il pubblico ministero, uscendo dal tribunale, ha detto: “Spero che questa condanna possa in qualche modo attenuare il dolore della famiglia Sanfilippo”.