L’avviso di evasione parla chiaro. In ballo ci sono 5 anni di Imu mai versati, per un totale di 6mila euro da pagare, magari chiedendo una comoda dilazione con prima rata all’1 settembre. Peccato, però, che il destinatario dell’avviso non sia il proprietario della casa in questione. È la storia che arriva da Orentano, dove un cittadino si è visto recapitare pochi giorni fa una richiesta di Imu arretrata per una casa che non è sua.
Dal mese di luglio, infatti, il Comune di Castelfranco ha avviato una verifica a tappeto dell’Imu e della Tari non pagati nell’ultimo quinquennio, dal 2014 al 2018, per un totale di oltre 2 milioni e mezzo di euro da recuperare (leggi qui Caccia all’evasore, due milioni e mezzo di euro non pagati). Nelle maglie dei controlli, però, qualcosa deve essere andato storto, forse per un possibile caso di omonimia. Protagonista della storia è Cesare Buoncristiani, residente a Prato ma domiciliato in via della Repubblica a Orentano, che intorno al 20 luglio si è visto recapitare un avviso di evasione Imu per sé e per sua moglie. “Abbiamo degli immobili insieme al 50 per cento e ho pensato che ci fosse da saldare qualche differenza nelle aliquote – racconta -. Invece si parlava di una casa nei pressi di Galleno che io neppure conosco”. Un bell’immobile probabilmente, dato che si parla di un Imu da 1.500 euro l’anno. “Ad un certo punto ho sperato quasi che fosse mia per davvero. Chissà, magari un’eredità – ci scherza Buoncristiani – ma purtroppo pochi mesi fa avevo fatto una visura dei miei immobili e quella casa lì proprio non c’è”. Da qui il presentimento che possa trattarsi di un’omonimia: “Di Buoncristiani a Orentano ce ne stanno parecchi, anche se basterebbe controllare da data di nascita”.
Ad ogni modo il vero problema nasce adesso, perché non basta presentarsi in Comune e dire: “Avete sbagliato”. “Nient’affatto, come mi ha spiegato il commercialista – riprende Buoncristiani –, adesso devo presentare un apposito ricorso nei tempi e nei modi stabiliti dall’avviso. Il commercialista provvederà ad espletare la pratica, ma mi chiedo chi mi rimborserà mai queste spese, senza parlare della perdita di tempo”.
Da qui la rabbia contro una gestione amministrativa che a detta di Cristiani sembra essersi dimenticata di alcuni dei suoi cittadini: “Dopo il cartello che segna la fine di Orentano siamo di fatto dei cittadini di serie B – lamenta l’uomo -. Fino al cartello via della Repubblica è stata completamente asfaltata prima delle elezioni ed è tutta illuminata. Da noi niente, nonostante di case ce ne siano parecchie: la strada è buia e sconnessa, mentre per gettare il vetro la campana più vicina è proprio al cartello. Alla fine si ricordano di noi solo quando c’è da pagare”.
Giacomo Pelfer