
Andavano in cerca del tartufo bianco prima del suo tempo e lo facevano danneggiando la tartufaia. In questo modo, alcuni tartufai prelevavano il prezioso fungo ipogeo ancora immaturo, per allenare i cuccioli di cane nella ricerca del tubero. Quest’attività dannosa per l’ecosistema, ma anche per il mercato, è stata sanzionata dai militari della stazione dei carabinieri della forestale di Tavernelle in Val di Pesa dopo accertamenti anche notturni, sottoponendo a controllo circa 15 persone ed elevando sanzioni per circa mille euro complessivamente.
I controlli sono avvenuti nella zona del tartufo bianco delle colline sanminiatesi (Certaldo, Barberino Val d’Elsa, Montespertoli) e i soggetti che sono stati sottoposti ad accertamenti erano quasi tutti cercatori di tartufo.
Questa pratica irregolare, che prevede il sequestro amministrativo del prodotto immaturo e una sanzione aggiuntiva di 100 euro per ogni tartufo prelevato, danneggia l’intero mercato del tartufo bianco perché viene messo in vendita in questa fase ancora prematura e ne determina l’abbassamento del prezzo di mercato. Il tartufo bianco immaturo, detto “marcia”, si presenta molle e per questo viene messo subito sul mercato sigillato o invasettato per evitare che marcisca.