Ospedali pronti all’emergenza caldo, protocolli e consigli



E’ arrivato d’improvviso, lasciando tutti… a bocca aperta. Non è ancora niente, però: domani 27 giugno, secondo le previsioni meteo, sarà una giornata di caldo record. Che significa anche colpi di calore e ricoveri al pronto soccorso. Anche per chi è preparato: Fernanda, 93 anni, è arrivata all’ospedale di Firenze con un kit anti afa: bottiglietta d’acqua, occhiali da sole e cellulare (“mi serve per le chiamate urgenti, nel caso mi sentissi male”). Segno, racconta Gianfranco Giannasi direttore del Dea, che “Ormai è sempre più frequente che gli anziani adottino comportamenti adeguati per difendersi dal caldo”. Secondo le previsioni meteo, domani le temperature massime percepite saranno fino a 38 gradi.
Dalle 8 del mattino quando si registreranno 24 gradi si passerà a 38 gradi intorno alle 14. A fronte di questa allerta della Protezione Civile l’Azienda Usl ha predisposto una serie di interventi anche a livello territoriale per garantire percorsi assistenziali a carattere straordinario. “I prossimi giorni – dichiara Federico Gelli direttore coordinamento maxiemergenze ed eventi straordinari dell’Azienda Usl Tc – saranno considerati ad alto rischio per le ondate di calore. In particolare domani verrà raggiunto il picco passando dal livello 2 con codice arancione di oggi al livello 3 con codice rosso e temperature fino a 38 gradi. Alla luce di questi bollettini l’Azienda ha già attivato le proprie strutture a partire dalle Centrali Operative 118, oltre ai dipartimenti di emergenza ed area critica e della rete sanitaria territoriale. L’obiettivo è quello di garantire la massima operatività dei servizi e l’assistenza ai cittadini, in particolare a coloro che sono in maggiore difficoltà e in condizioni di fragilità”.
Il questi primi giorni di ondate di calore, comunque, al San Giuseppe di Empoli sono stati 193 gli accessi per il caldo (di cui 30 i ricoverati e 151 inviati a domicilio). “Per il momento non si registrano aumenti significativi – precisa Giannasi, ora anche direttore dell’area aziendale medicina d’urgenza – tuttavia le eventuali criticità potranno essere affrontate con interventi a carattere straordinario. In caso di rilevante accesso di pazienti ai pronto soccorso potranno essere messe in atto, progressivamente, le azioni previste dal Piano di gestione aziendale per iperafflusso”. Le soluzioni organizzative vanno dal reperimento di risorse aggiuntive di personale (per esempio per improvvise e impreviste assenze per malattia e infortunio) con progetti di attività aggiuntiva, pronta disponibilità, eventuali assunzioni “a tempo” e, in caso di indisponibilità delle stesse, ricorrendo anche a società di lavoro interinale. Dall’1 luglio i 150 medici che hanno superato la prova saranno inseriti nel sistema di emergenza territoriale (118) e ospedaliero, per iniziare il percorso formativo della durata di due anni (300 ore). Il percorso di apprendimento sarà sul “campo” e basato su un tutoraggio individuale con l’obiettivo di inserire i nuovi medici nei dipartimenti di emergenza e urgenza. “Da parte loro c’è molto entusiasmo e aspettativa – ha reso noto il direttore dell’area aziendale medicina d’urgenza – si tratta di giovani medici tutti motivati e preparati”. Il percorso formativo prevede simulazioni di casi clinici con corsi specifici che vanno dalla gestione del trauma, dell’ictus e della patologia cardiovascolare alla rianimazione, con numerose lezioni sulle patologie più frequenti. Il percorso formativo metterà in grado i medici di operare nei pronto soccorso e nelle centrali operative 118.
Nel 2018, su un totale di 51.321 casi presi in carico dal sistema delle cure domiciliari, sono 6442 i pazienti anziani dell’Asl Tc, a maggiore complessità seguiti dai percorsi cosiddetti di assistenza domiciliare integrata (982) e programmata (4182) e cure palliative domiciliari (1278). Per quanto riguarda le prestazioni erogate nel 2018 su un totale di 918.885, sono 125.278 quelle relative l’assistenza domiciliare integrata, programmata e cure palliative domiciliari.
Anche il Seus ovvero il Servizio di Emergenza Urgenza Sociale può inserirsi nell’emergenza caldo ma solo per situazioni a rischio che abbiano la caratteristica di una effettiva rilevanza sociale (anziano solo, persona senza fissa dimora). Rispetto alle emergenze climatiche come l’alto rischio dovuto a ondate di calore, il servizio di pronto intervento sociale interviene quando di competenza del servizio sociale o se chiama in causa compiti tipici del servizio sociale professionale: situazioni individuali, per esempio, ma che abbiano le caratteristiche di alta criticità, che siano impreviste e non differibili, destinate a persone che non abbiano una rete familiare o sociale di sostegno o che possano trovarsi in una situazione di pericolo e di rischio.
I consigli per gli anziani
I consigli per gli anziani del direttore di geriatria dell’ospedale San Jacopo Carlo Adriano Biagini danno indicazioni sull’assunzione di liquidi e invitano a non esporsi al sole nelle ore più calde della giornata (in particolare dalle 11 alle 17). Bere molto è il consiglio più volte ripetuto soprattutto per gli anziani non autosufficienti con decadimento cognitivo, che sentono meno il bisogno di bere e possono stare anche diverse ore senza assumere liquidi. Sul fatto di rimanere in casa nelle ore più calde del giorno, sottolinea Biagini: “Questo non significa che bisogna stare completamente fermi. Muoversi è importante ma va fatto nelle ore più fresche”. I consigli poi riguardano anche l’abbigliamento: vestiti leggeri, bianchi preferibilmente, di lino e di cotone e non sintetici. E sull’alimentazione, frutta e verdura, veri e propri integratori naturali. Nelle uscite, ricordarsi di indossare sempre il cappello.
I consigli per i bambini
I neonati e i bambini fino ai 4 anni di età sono da considerarsi soggetti a rischio, sensibili agli effetti delle alte temperature e non autonomi sia nella gestione dell’ambiente che li circonda sia nel procurarsi liquidi a sufficienza. Pertanto Rino Agostiniani, direttore area pediatria e neonatologia, spiega che per tutelare la salute dei bambini, in caso di grande caldo, è importante ricordare di tenerli in un ambiente fresco e seguire alcuni utili consigli. Oltre a sollecitarli a bere abbondantemente (un bicchiere ogni ora), è consigliato preparare cibi freschi e leggeri (frutta e verdura) che contengono un’alta percentuale di liquidi e sali minerali. Inoltre è preferibile farli uscire nelle prime ore del mattino e la sera e farli giocare nei boschi o nei parchi dove le temperature sono più sopportabili ed i valori di ozono più bassi, oltre ad evitare l’esposizione diretta al sole, utilizzando sempre vestiti in tessuti naturali leggeri, copricapi e crema solare. In caso di dubbi è importante rivolgersi al pediatra di famiglia che resta sempre un punto di riferimento per tutelare la salute dei più piccoli.
I consigli per gli amici a 4 zampe
In questi giorni d’afa a soffrire non sono soltanto le persone ma anche gli animali pertanto Stefano Cantini, direttore sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare, indica alcuni semplici accorgimenti per prevenire i danni da caldo. Tra i principali quello di garantire sempre la disponibilità di acqua fresca nella ciotola ed evitare di lasciare gli animali dentro l’auto anche per poco tempo, rischiando di sottoporli ad un improvviso colpo di calore, mentre è fondamentale assicurare un luogo ombreggiato e ventilato . Inoltre da evitare passeggiate nelle ore più calde della giornata per scongiurare anche il rischio di scottare le zampe sull’asfalto. L’estate è anche il periodo dei parassiti e quindi è indispensabile consultare il veterinario per trattamenti preventivi antiparassitari per prevenire le punture dei flebotomi che possono trasmettere la leishmaniosi oltreché una corretta prevenzione per la filariosi, grave parassitosi veicolata dalle zanzare.