Una aggressione che sta suscitando degno e choc in provincia di Pisa. Alessandra Veronese, normalista e professoressa associata di Storia medievale e Storia ebraica, è stata assalita a Roma da un uomo con una svastica tatuata su un braccio perché ritenuta ebrea, dato che portava a tracolla una borsetta con una scritta in ebraico del corso di lingua fatto a Tel Aviv.
Sputi in faccia senza sapere alcunché di lei, solo per una borsa con delle frasi yiddish. “E’ un fatto gravissimo – ha commentato il segretario dell’Unione Comunale Pd Pisa, Biagio Depresbiteris –, vogliamo esprimere la nostra vicinanza e solidarietà ad Alessandra. Quel che le è accaduto dimostra il crescente e preoccupante clima di odio che sta dilagando. Inaccettabile”.
“Era il 20 gennaio 1944 quando, con un regio decreto, l’Italia abolì le leggi razziali, ormai 75 anni fa. Eppure dopo tutto questo tempo, dopo il corso che la storia ha avuto, oggi che ricorre la Giornata della Memoria ci ritroviamo ancora ad assistere e parlare di aggressioni a sfondo razziale come quella subita da Alessandra. Antisemiti o di altro genere, purtroppo gli episodi di intolleranza stanno aumentando un po’ ovunque – ha aggiunto Depresbiteris –, perché fa paura tutto ciò che è diverso. Su questo dobbiamo riflettere e preoccuparci, la politica deve reagire e porre un argine, non parlando per semplificazioni e identificazioni, ma piuttosto stimolando umanità”.