Botulino, i due coniugi tornano a casa

5 aprile 2018 | 11:37
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Botulino, i due coniugi tornano a casa

Stasera 5 aprile la trascorreranno a casa. Dopo una settimana dal ricovero, i due 60enni in cura all’ospedale di Empoli per intossicazione da botulismo, in giornata saranno dimessi (Sospetto botulino nel pesto, due in ospedale). Sono ancora in corso le indagini alimentari che dovranno confermare oppure no che la tossina fosse contenuta in un pesto di fiori di zucca fatto confezionare e immesso sul mercato di prossimità da un’azienda agricola di Santa Maria a Monte. I risultati non ci saranno prima di una settimana. 

Le dimissioni avvengono in contemporanea a quanto comunicato dal Centro Antiveleni di Pavia alla medicina interna 2 dell’ospedale di Empoli dove era ricoverata la coppia e di cui è direttore Luca Masotti: la tossina che ha provocato l’avvelenamento era una tossina botulinica di tipo B, la più comune ma anche la più sensibile alla somministrazione dell’antidoto che è stato dato ai due ricoverati. In caso di sospetto diagnostico da botulino, è prevista che la terapia venga portata avanti, anche in assenza di attestazione biologica sul tipo di tossina. Questo è quanto hanno fatto anche i medici non appena i due coniugi sono arrivati in ospedale. Formulata l’ipotesi diagnostica e pur non avendo ancora conferma biologica sul tipo di tossina, i medici si sono attivati prontamente e hanno somministrato il siero che hanno valutato essere quello adeguato ad accellerare il processo di guarigione. Oggi la conferma che l’antidoto somministrato ai due coniugi durante il ricovero era esattamente quello che la situazione clinica della coppia chiedeva per essere curata.