
Avevano rapinato un anziano di 84 anni introducendosi con un pretesto nella sua abitazione di Pontedera, dopo averlo minacciato con un coltello puntato alla gola.
Per identificare la coppia di stranieri, alla polizia sono serviti vari mesi di indagine, ma alla fine li hanno trovati e ora dovranno rispondere davanti all’autorità giudiziaria del reato di rapina aggravata dall’uso della armi e contro una persona ultrasessantacinquenne.
Il fatto era stato commesso nella mattina del 2 febbraio quando i due, che l’anziano aveva conosciuto di vista nei giorni precedenti, si presentarono alla porta di casa sua dopo essersi introdotti nell’abitazione sfoderarono il coltello e minacciandolo. L’uomo vive in un appartamento di Pontedera. Dopo il fatto fu subito avvisato il commissariato e da lì partirono le indagini. Determinate per arrivare a identificare i due oltre al lavoro degli agenti che hanno cercato anche nei filmati di video sorveglianza della zona, la descrizione minuziosa fatta dall’uomo ricca di particolari che alla fine sono stati determinati per gli investigatori per risalire alla loro identità. I due, un uomo e una donna di 25 e 28 anni, ora sono stati denunciati all’autorità giudiziaria non potendo più procedere all’arresto in flagranza.
“Ringrazio pubblicamente e a nome della città – ha detto il sindaco di Pontedera Simone Millozzi – il dirigente della polizia di Stato di Pontedera Luigi Fezza e gli uomini del locale commissariato per la puntuale e rapida inchiesta che ha portato alla identificazione dei presunti rapinatori di un anziano. L’episodio in questione era stato odioso e inquietante. Gli uomini e le donne della polizia, aiutati anche dalla lucida testimonianza dell’anziano vittima della rapina, hanno svolto rapide e efficaci indagini giungendo alla denuncia dei due presunti autori. Come già detto altre volte, richiamo la necessità che il legislatore nazionale faccia una sforzo per consentire al sistema di prevenzione della sicurezza e di repressione della criminalità di poter contrastare con strumenti nuovi e pene certe anche i fenomeni della delinquenza minore. Si tratta di una condizione essenziale affinché le legittime preoccupazioni dei cittadini trovino risposte rassicuranti da parte dello Stato ed al contempo non venga mortificato il prezioso lavoro quotidiano degli operatori coinvolti nelle azioni di polizia. Da parte nostra ribadiamo la massima fiducia nell’operato delle forze dell’ordine che, con costanza e caparbietà, riescono quotidianamente a rispondere alle esigenze di sicurezza della nostra cittadinanza”. (g.m.)