Una villa con piscina a Santa Croce sull’Arno e un’altra villa a Fucecchio. Sono sul comprensorio del Cuoio due dei tre immobili di pregio confiscati in Toscana dai finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria che ha dato esecuzione a un provvedimento del tribunale ordinario di Venezia. I beni, secondo la Procura, sono riconducibili a Felice Maniero, il boss della Mala del Brenta.
Agli inizi del 2017, nel dare esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 2 soggetti (un prestanome e un promotore finanziario), i finanzieri avevano effettuato anche un sequestro preventivo per un valore equivalente pari ad oltre 17 milioni di euro (Il tesoro della mala del Brenta tra Fucecchio e S.Croce). I due destinatari dell’ordinanza sono attualmente detenuti e imputati nel processo – in fase dibattimentale – per reati di riciclaggio di proventi illeciti e intestazione fittizia di beni, aggravati dalla finalità di agevolare Felice Maniero. I due avrebbero gestito circa 33 miliardi delle vecchie lire (fine anni Novanta) del patrimonio illecito di Maniero, acquistando le predette unità immobiliari e operando attraverso una pluralità di rapporti finanziari, anche in Svizzera, dove il denaro veniva trasportato ricorrendo agli “spalloni” nonché accendendo conti cifrati, su uno dei quali, “Monastero”, furono depositati nel 2003 circa 4,3 milioni di euro, provenienti tra l’altro da un altro conto svizzero aperto nel 1994/95. (continua a leggere dopo il video)
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Con il provvedimento di confisca, il Tribunale ha ritenuto sussistente il presupposto di pericolosità sociale in capo a Felice Maniero sulla base dell’accertata e costante dedizione alla consumazione di reati in forma continuata ed organizzata, sia nell’ambito del settore degli stupefacenti che nel campo dei reati contro il patrimonio. Solo nel suo periodo criminale più florido, ricompreso tra il 1982 e il 1993, risultano accertati in via definitiva ben 166 reati.
I 3 beni immobili oggetto di confisca – sulla base anche degli ulteriori accertamenti e approfondimenti economico patrimoniali svolti dai finanzieri successivamente al sequestro – sono stati ritenuti di valore sproporzionato rispetto al reddito dichiarato dai soggetti interposti che ne hanno avuto la proprietà o la disponibilità, alcuni dei quali non avendo mai svolto alcuna attività lavorativa. Si tratta di unità immobiliari di notevole valore e, in particolare, una villa di pregio con annessa piscina nel comune di Santa Croce sull’Arno, oggetto nel corso del tempo di importanti lavori di ristrutturazione, di una casa al mare ubicata nel comune di Marina di Pietrasanta, nonché di una villetta a Fucecchio.