Quando è rientrato a casa i ladri erano ancora dentro, intenti a rovistare fra cassetti e armadi della camera da letto. Come se nulla fosse, hanno girato la chiave e si sono chiusi dentro, per poi fuggire dalla finestra e far perdere velocemente le proprie tracce. È successo nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 5 novembre, al termine dell’ennesimo weekend di ‘lavoro’ per i topi d’appartamento, che nelle ultime settimane sembrano aver messo gli occhi soprattutto su condomini e villette di Santa Croce.
A farne le spese, stavolta, un paio di appartamenti all’interno di un grande complesso residenziale in via Manzi, visitati dai ladri fra il pomeriggio di sabato e quello di domenica. “È successo tutto nell’arco di 20 minuti – racconta la proprietaria di una delle case visitate -. Io e mio marito eravamo usciti verso le 17,30, ma ancora alle 19, quando mia figlia è passata da casa, era tutto posto. È stato mio figlio, invece, rientrato 20 minuti dopo, a sorprendere i ladri ancora in casa”. Quando il giovane ha aperto la porta, il primo colpo d’occhio è stato quello del soggiorno completamente a soqquadro, mentre subito dopo ha sentito dei rumori provenire dalla camera da letto dei genitori. D’istinto è corso verso la stanza credendo che ci fossero i familiari. “Ha provato ad aprire la porta ma era chiusa dall’interno – riprende la donna – e ha temuto che fossimo chiusi dentro da qualcuno che voleva farci del male. Ha provato a buttare giù la porta e poi ha chiesto aiuto ad un vicino al piano di sotto”. Alla fine, quando la serratura ha ceduto, dentro la stanza non c’era nessuno. In compenso c’erano armadi e cassetti completamente devastati e razziati: all’appello mancavano tutti i gioielli di famiglia e gli oggetti di valore, molti dei quali regalati dai paranti per i battesimi dei figli. Ricordi di una vita arraffati e portati via, insieme ad alcuni contanti e ad una playstation. Il tutto per un danno stimato in almeno 10mila euro. Ma non è tutto, perché prima di andarsene i ladri hanno preso anche le chiavi di scorta delle due automobili di famiglia, probabilmente con l’intento di tornare per finire il ‘lavoro’. “Siamo andati a rifare le chiavi – dice la donna – perché siamo convinti che proveranno a tornare. Adesso viviamo tutti nella paura”.
Un clima di tensione e di allerta che corre su whatsapp, attraverso un’apposita chat che i condomini hanno creato per comunicare tra loro, sull’esempio di quanto avviene anche in altre località. Già nella giornata di sabato, del resto, un altro appartamento dello stesso complesso era stato visitato dai ladri. La tecnica per entrare era stata più o meno la stessa: arrampicandosi da una grondaia, coperti dal buio del pomeriggio, i ladri sono saluti sul terrazzo al primo piano, per poi forzare comodamente la porta ed entrare nell’appartamento. “Sono andati diretti e a colpo sicuro in camera da letto – ci racconta la proprietaria dell’immobile derubato sabato – aprendo tutti i cassetti e gli armadi. Fuori dalla camera ho trovato solo un mobile aperto che non è stato rovistato. Probabilmente sono scappati quando hanno sentito che stavo rientrando”. In questo caso i malviventi hanno arraffato alcuni gioielli di swarowsky per un valore di alcune centinaia di euro. Il danno più pesante, però, sta nella sensazione di insicurezza che si insinua nella vita delle vittime, violate negli spazi più intimi e personali. “Non si vive più – conclude la donna -. In 14 anni che vivo qui credo che tutti gli appartamenti abbiano avuto i ladri almeno una volta”.