Ai militari che gli hanno chiesto le generalità ha fornito un cognome fasullo, in modo da eludere il controllo e riprendere il proprio cammino in sella alla bici. I carabinieri, però, dopo aver verificato l’identià dell’uomo, lo hanno aspettato sotto casa arrestandolo per evasione.
È successo ieri sera (7 agosto) in una zona delle Cerbaie all’interno del territorio comunale di Fucecchio. Protagonista un 48enne italiano, M.M. le iniziali, residente a Cerreto Guidi, sottoposto ai domiciliari per furto con destrezza e ricettazione commessi a Firenze il 30 luglio scorso. Nel corso di uno dei servizi antidroga svolto nelle aree boschive di Fucecchio, i militari della locale stazione hanno notato, in uno dei luoghi solitamente frequentati da spacciatori e acquirenti, un uomo in sella ad una bicicletta che si aggirava con fare sospetto. I carabinieri lo hanno quindi fermato e hanno chiesto l’esibizione dei documenti d’identità per fare un controllo in banca dati.
Apparentemente rammaricato, l’uomo ha riferito di non esserne in possesso e si è dimostrato molto collaborativo nel fornire tutti i dati di cui avevano bisogno. Le generalità sono state comunicate all’operatore alla centrale operativa, che non ha riscontrato alcuna anomalia. Il soggetto ha quindi ripreso la propria bicicletta con cui si è allontanato in fretta.
I carabinieri, però, non si sono fidati: hanno contattato i colleghi della stazione competente per chiedere informazioni, tenuto conto che l’uomo era stato trovato in un luogo di spaccio. I militari di Cerreto Guidi, appena sentito il nome, hanno subito capito chi fosse in realtà e hanno avvertito la pattuglia che la persona in questione era sottoposta agli arresti domiciliari. Immediatamente sono scattate le ricerche: mentre una pattuglia cercava l’evaso, l’altra si è recata sotto casa ad attenderlo. Dopo un’oretta, pensando di averla scampata, l’uomo è rientrato tranquillamente nell’abitazione dove ad attenderlo c’erano i carabinieri che lo hanno arrestato per evasione.
Non c’è stato nessun errore né della pattuglia né dell’operatore della centrale operativa. L’unico errore è stato commesso volontariamente dall’evaso che, storpiando il proprio cognome, aveva momentaneamente eluso il controllo in banca dati. Il 48enne è stato quindi trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa del giudizio per direttissima.