
Lo scorso dicembre aveva agito con altri complici in una rapina in casa a Fucecchio (qui Trova ladri in casa e prova a fermarli, la madre cade e batte la testa). Ora, dopo accurate indagini, i carabinieri della stazione di Fucecchio hanno arrestato per rapina in abitazione uno straniero di 30 anni, residente nel Pistoiese, ma di fatto, secondo quanto appurato dai militari, senza fissa dimora, accusato di essere uno dei due banditi.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Tribunale di Firenze a conclusione delle indagini svolte dalla stazione di Fucecchio ed eseguita presso il carcere di Prato dove l’uomo era già detenuto per altra causa.
I fatti invece risalgono allo scorso dicembre quando a Fucecchio tre soggetti si erano introdotti nell’abitazione di un’anziana ed erano stati sorpresi dalla proprietaria e dal figlio, mentre stavano forzando la cassaforte per sottrarre oro e contanti. I ladri per guadagnarsi la fuga avevano spinto e poi colpito con un pugno e un calcio l’uomo mentre l’anziana madre, presa dal panico, era inciampata in un cavo cadendo a terra. I carabinieri quindi si erano messi immediatamente alla ricerca dei rapinatori e nei giorni successivi avevano battuto le strade cittadine alla ricerca dei soggetti che potessero essere compatibili con la descrizione rilasciata dalle vittime. Infatti, in particolar modo il figlio aveva visto molto bene in faccia uno dei tre aggressori che avevano agito a volto scoperto. Pochi giorni dopo, durante un servizio perlustrativo, una pattuglia aveva identificato il 30enne che girovagava in una delle frazioni del territorio fucecchiese e la sua fotografia era stata inserita negli album da far visionare alle vittime e ai testimoni di questo tipo di reati. L’aggredito aveva immediatamente riconosciuto, senza ombra di dubbio, l’albanese in uno dei suoi aggressori. I militari dopo aver ricostruito i fatti avevano quindi informato la Procura della Repubblica che aveva richiesto e ottenuto la misura cautelare in carcere per l’albanese in considerazione della gravità del fatto, dei precedenti del soggetto che, in passato, era stato anche espulso dal territorio nazionale.