Omicidio Cioni, all’interrogatorio gli indagati non rispondono

5 luglio 2017 | 08:28
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Omicidio Cioni, all’interrogatorio gli indagati non rispondono

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere padre e figlio ritenuti responsabili della morte, a causa di un incidente stradale, di Raghi Cioni durante l’interrogatorio con i carabinieri della compagnia di San Minaito delegati dal pm in qualità di polizia giudiziaria.

Raghi Cioni, lo ricorderete, è il nome giovane travolto mentre si trovava in bici lungo via Maremmana lo scorso dicembre nel tardo pomeriggio. Il fatto che il conducente del veicolo che lo aveva travolto non si fosse fermato per prestare soccorso poi aveva fatto scattare le indagini per omicidio stradale e altri possibili reati e in breve i carabinieri della compagnia di san minaito coordinati dal capitano Antonio Trombetta erano riusciti a rintracciare un Daily bianco su cui viaggiavano padre e figlio, le indagini dei carabinieri dei Ris avevano poi confermato le ipotesi degli investigatori dell’arma mettendo in stretta relazione il Daily con il corpo e la bici di Raghi Cioni. Durante l’interrogatorio davanti agli organi inquirenti i due indagati per omicidio stradale si sono avvalsi della facoltà di non rispondere non confermando né smentendo i loro addebiti. Una scelta che di fatto nell’iter giudiziario potrebbe lasciare mano libera al pubblico ministero a questo punto per andare rapidamente alla chiusura della indagini, con prove ritenute importanti per sostenere la tesi dell’omicidio stradale. I due, padre e figlio residente in Valdegola che quella notte di dicembre avevano nella loro disponibilità il Daily bianco, adesso quindi rimangono nella condizione di indagato e sono liberi. Molto adesso dipenderà da cosa intenda fare il pm in materia di indagini.