Spaccio di droga fra Lucca e Pisa, in manette due fratelli tunisini

Avevano costretto alcuni dei loro clienti a “rendersi utili”, facendoli collaborare all’attività di spaccio sotto la minaccia di rivelare ai familiari la loro tossicodipendenza. L’arresto di uno di loro, costretto ad accompagnare gli spacciatori sui luoghi dello smercio, ha permesso alla squadra mobile di Lucca di imboccare la strada giusta, arrivando all’arresto di due fratelli tunisini, Noulif Talbi di 28 anni e Boubaker Talbi di 22. Mentre il primo è stato fermato mentre si recava a Carrara dove aveva l’obbligo di firma, il secondo (irregolare sul territorio italiano) è stato arrestato dagli agenti alla stazione di Pisa mentre si apprestava a consegnare una dose di cocaina.
I due fratelli, entrambi senza fissa dimora e con precedenti per stupefacenti, avrebbero dato vita ad un’intensa attività di spaccio di eroina e cocaina a cavallo tra le provincie di Lucca e Pisa. La loro posizione, secondo quanto emerso dalle indagini della sezione antidroga della squadra mobile, risulterebbe aggravata dal fatto di aver coinvolto nel reato alcuni soggetti tossicodipendenti, nonché per aver venduto la droga anche nei pressi della comunità per tossicodipendenti di Pozzuolo. L’indagine, infatti, è partita dalle dichiarazioni di un tossicodipendente, costretto a fare il tassista dei due tunisini sotto la minaccia di rivelare alla moglie la sua dipendenza. I servizi di osservazione, effettuati da gennaio, hanno permesso di ricostruire un’intesa attività di spaccio, condotta soprattutto in un’area boschiva vicino alla stazione ferroviaria di Nozzano Castello, in località Chiuse di Nozzano, dove i due tunisini, ogni giorno, “servivano” tra le 15 e le 17 fino ad una ventina di clienti. Da qui è scattata una prima perlustrazione, il 27 febbraio, quando gli agenti dell’Antidroga, insieme all’Unità cinofila di Firenze, hanno rinvenuto 4 grammi di eroina, 2 di cocaina, un bilancino e una scheda di ricarica, intestata a Boubaker Talbi, che erano stati nascosti dai due tunisini prima di andarsene. Pochi giorni dopo, il 9 marzo, i poliziotti hanno arrestato un italiano che era solito accompagnare i due tunisini sul luogo dello spaccio e che effettuava consegne per loro conto: quando è stato fermato, infatti, l’uomo aveva appena portato una dose di cocaina ad un cliente di Capannori impossibilitato a raggiungere Nozzano.
A questo punto, temendo di essere controllati dalla polizia, i due tunisini hanno deciso di cambiare il luogo dello spaccio trasferendosi nei pressi della comunità di Pozzuolo, progettando al tempo stesso di abbandonare l’Italia. È a questo punto che è scattato l’arresto, dopo che i due avevano appena spacciato in località Ponte San Pietro per poi recarsi alla stazione centrale di Pisa. Da qui, Noufil Talbi ha proseguito in treno fino a Carrara, dove è stato fermato mentre si recava dai carabinieri per ottemperare all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, a cui era sottoposto per un altro procedimento penale. Il fratello Boubaker, invece, è stato fermato in stazione, con la collaborazione di personale della Polfer, mentre si apprestava a consegnare una dose di cocaina.