Svaligiarono due case a Fucecchio, sgominata gang a Lucca

18 gennaio 2017 | 13:13
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Svaligiarono due case a Fucecchio, sgominata gang a Lucca

La procura di Lucca, in un’indagine coordinata da Salvatore Giannino ed eseguita dai carabinieri della compagnia di Lucca, ha smantellato una gang dedita a furti e rapine soprattutto a cavallo tra la provincia lucchese e la Valdinievole, con alcune “incursioni”, però, anche nel territorio di Fucecchio.

Tre in particolare gli episodi contestati alla banda nel Comune del Cuoio. Tra questi ci sono due furti avvenuti il 30 settembre sempre in via Giusti: il primo in casa di Stefano Valori, dove furono rubati attrezzi fotografici per un valore di 6mila euro, insieme a contanti, un orologio e oggetti vari, e il secondo nell’abitazione di Bruno Tognetti dove furono sottratti orologi, un blocchetto degli assegni e vari oggetti di valori. Nello stesso giorno, i malviventi avevano fatto una “capatina” anche in via Verdi, tentando di entrare nell’abitazione di Nico Barnini.
I risultati dell’indagine, che ha permesso di smantellare la banda accusata di due rapine nel comune di Capannori e di almeno 16 furti in abitazione, sono stati illustrati questa mattina (18 gennaio), a Lucca, dallo stesso Giannino insieme al tenente Rosario Tedesco del nucleo operativo dei carabinieri di Lucca e al procuratore capo Pietro Suchan.

In manette sono finiti Flori Sejdini, 24 anni, colpito da un’ordinanza di custodia in carcere, e Zef Paluca, 39 anni, il basista, che ha l’obbligo di dimora, accusati di essere gli autori materiali di una rapina choc ad una pensionata, aggredita nella sua villa di via a Camigliano. Rapina da cui sono scaturite le indagini. Con loro i complici, che in quell’occasione che giocarono un ruolo fondamentale per la fuga a bordo di due auto “pulite”: Kristian Kulli, 24 anni, ai domiciliari, e Ciprian Vasile Deesy, 40 anni, colpito dall’obbligo di dimora. Quest’ultimo è stato il primo ad essere individuato dai carabinieri, grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, ispezionate dagli investigatori subito dopo la rapina dalla pensionata e incrociando l’esame delle celle telefoniche con alcune utenze sospette agganciate in zona al momento del raid nella casa di Isola Mazzoni. Per l’accusa all’interno della villa entrarono insieme a Flori Seidjni, anche altri due complici ancora ricercati.
La rapina a Capannori. Quando ormai le indagini dell’Arma hanno ormai già preso una direzione precisa, nuovi elementi emergono dagli accertamenti scattati dopo una seconda rapina, avvenuta il 26 agosto scorso. Mariagrazia Dini sorprese in casa tre rapinatori e venne spinta a terra, dopo essere stata colpita con l’anta della persiana di una porta finestra: per i carabinieri gli autori materiali di quel colpo furono ancora Flori Sejdini, insieme a Gentian Mukja, 29 anni, colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Per l’accusa, agirono con Fatbardh Ismajli, 22 anni, che faceva da palo-autista e che è finito in carcere.
Raffica di furti. Oltre alle rapine, come detto, i carabinieri sono riusciti ad attribuire alla banda almeno 16 colpi in abitazione e i furti di almeno due auto. Qui entrano in gioco altri elementi della banda, in particolare spunta il nome di una donna: si tratta di Andreea Paula Popa, 27 anni, che ora si trova ai domiciliari: per l’accusa faceva da palo mentre compivano i furti i complici: Mukja, Ismajli, Sejdini e Shaquir Veseli,22 anni, anche lui rinchiuso in una cella del carcere San Giorgio da ieri mattina.