Emergenza Pronto soccorso: “Più di un giorno in barella”

“Siamo arrivati all’ospedale di Empoli con una richiesta di ricovero urgente firmata dal medico curante. Nonostante questo, mio padre è rimasto per un giorno e mezzo su una lettiga nel corridoio del Pronto soccorso”. Lo racconta la figlia di un uomo di 70 anni che vive nel comprensorio del Cuoio e che, nei giorni scorsi, ha avuto necessità di essere ricoverato in ospedale per un problema ai reni.
“Nell’ultimo mese – spiegano ancora – mio padre si è dovuto recare al pronto soccorso di Empoli ben 3 volte”. Dell’emergenza Pronto soccorso si è già parlato più volte (qui Ambulanze in coda per entrare al Pronto soccorso – Foto). Così come degli importanti sforzi messi in campo dall’azienda Usl Toscana centro per arginarla (qui Emergenza Pronto Soccorso, più personale e posti letto). Sforzi che di certo stanno alleviando ma non risolvendo la situazione dei pazienti e dei parenti. Che raccontano di “infinite ore di attesa per poter ricevere la prima flebo”, arrivata dopo 6 ore, poi “la situazione si complica per il ricovero: non ci sono letti disponibili al Pronto soccorso e neppure in reparto a San Miniato”, precisando che quella raccontata è stata la prima volta che non si riusciva a trovare neppure un letto. Arrivato dopo più di un giorno. “Non essendo in camera – prosegue il racconto – non potevano portargli alcun tipo di cibo”.
Un super lavoro, va detto, quello del presidio d’emergenza del San Giuseppe di Empoli e dei sanitari che vi operano, che nella mattina di oggi 19 gennaio ha già trattato una 40ina di pazienti – altrettanti sono in coda -, con un tempo di attesa medio di 20 minuti per i casi più complessi (i cosidetti codici gialli, trattati immediatamente dopo le urgenze) ma che arrivano fin quasi all’ora per gli altri, alcuni dei quali, lo ricordiamo, potrebbero essere risolti in strutture diverse dal Pronto soccorso, stando al parere dei sanitari. (E.ven)