Raghi, le indagini dei carabinieri. Il cordoglio della comunità

Questa mattina i genitori di Raghi Cioni hanno riconosciuto il corpo del loro figlio straziato dalle ferite. Un dramma nel dramma, ma un passaggio indispensabile per la giustizia. Gli investigatori, intanto, cercano nuovi dettagli sul terribile incidente che ha portato alla morte del 30enne residente a Ponte a Egola (qui Ciclista di 30 anni travolto e ucciso da un veicolo che è fuggito).
Adesso infatti gli investigatori stanno lavorando concretamente per rintracciare il conducente del veicolo che ha travolto e quasi sicuramente ridotto in fin di vita il giovane che procedeva in bici verso Ponte a Egola lungo la via Maremmana. Secondo una prima ipotesi ancora al vaglio degli inquirenti infatti, il ragazzo sarebbe stato travolto dal veicolo che procedeva nella stessa direzione e che è sopraggiunto da dietro, non riuscendo a evitare il ciclista. I carabinieri hanno in mano elementi importanti, recuperati sulla scena dell’incidente che potrebbero rivelarsi fondamentali per arrivare a rintracciare chi era al volante di quel veicolo, forse non un’utilitaria, ma un mezzo più grande. Elementi di prova rappresentati in parte dai frammenti rimasti a terra dopo l’impatto, ma anche da altro materiale trovato sul luogo dell’incidente e sottoposto a sequestro dagli investigatori sul quale gli inquirenti però mantengono correttamente il più stretto riserbo. Un lavoro certosino fatto di tante piccole tessere di un mosaico che potrebbe portare ad individuare il responsabile del terribile incidente che è costato la vita a Raghi Cioni.
L’automobilista adesso infatti rischia di essere accusato quanto meno di omicidio stradale e omissione di soccorso, due ipotesi di reato pesantissime. Il responsabile però potrebbe alleggerire sensibilmente la sua situazione di fronte alla giustizia se si presentasse spontaneamente ai carabinieri prima che gli investigatori arrivino a lui.
Intanto adesso, mentre gli uomini della giustizia lavorano, c’è da fare i conti con la disperazione e il dolore per i genitori Alberto e Giuseppina, per il fratello e per la sorella di Raghi. Un dolore profondo e implacabile. In questi momenti anche a Ponte a Egola e nel Comprensorio chi conosceva Raghi non riesce a credere a quanto accaduto ed è il momento di stringersi attorno ai familiari.
Sulla vicenda il fratello di Raghi ha affidato i suoi pensieri ad un lungo post in cui chiede che sia rintracciato il responsabile della morte di suo fratello: “Una cosa chiedo, la voglio e la esigo: che venga fuori chi ha ucciso mio fratello perché di questo adesso si tratta, chi è la persona che per 20 metri l’ha trascinato sul cofano della macchina e che l’ha lasciato al freddo con un imponente trauma cranico, ferito con lacerazioni escoriazioni senza che nessuno potesse soccorrerlo, lasciandolo morire.Chi ha visto qualcosa parli, chi ha telecamere e registrazioni le porti dai carabinieri. Chi ha commesso reato vada a costituirsi.
È una vergogna, chi l’ha investito ha fermato la vita di una persona, di un ragazzo giovane assieme alla sua famiglia. Grazie a tutti per esserci vicini”.
Altrettanto accorato e sentito anche il commento di don Francesco Ricciarelli della diocesi di San Miniato che in poche righe ha reso tutto il dolore di questa vicenda restituendo un ritratto sincero di Raghi: “Conoscevo Raghi, vittima di un pirata della strada ieri sera a La Serra. Lo incontrai anni fa in un gruppo giovanile: era un ragazzo sensibile e intelligente, con una vita a tratti difficile ma animato da una sincera ricerca spirituale. Per anni poi l’ho perso di vista. Appassionato di rap, ha collaborato col progetto musicale di don Udoji e con lui stava portando avanti proprio in questi giorni l’idea di un nuovo disco. Era forte. Ricordo quando col clarinetto suonò a memoria per me un pezzo di Stravinsky. Ciao Raghi, rapper assetato di Dio, il Signore ti accolga nella sua Pace”.
“Con Raghi – scrive l’Arci Zona Cuoio – se ne va un amico dell’Arci. In questi anni abbiamo potuto conoscerlo e ci ha dato una mano ad organizzare il Cinema Sotto le Stelle, oltre che collaborare con gli operatori dei campi solari. Il modo orribile in cui se n’é andato invita tutti noi a continuare il nostro lavoro, per una mondo non più segnato da quel cinismo e da quell’indifferenza che oggi sembrano diventate così pervasive nella nostra società. A Giuseppina e Alberto, ai fratelli e a tutta la famiglia giungano le nostre più sentite condoglianze”.
Oggi 17 dicembre alle 15 nella chiesa di Cigoli sarà celebrato il funerale.