
Mattia Rizza ed Nieri, i due giovani accusati di aver commesso uno stupro nel luglio del 2014 in una villa di Montecalvoli, sono stati condannati in primo grado, dal tribunale di Pisa, a 8 anni di carcere. Questa la sentenza al termine del lungo processo, durante il quale la difesa aveva chiesto l’assoluzione dei due giovani sostenendo che “il fatto non sussiste”.
I giudici, invece, hanno di fatto riconosciuto la validità dell’impianto accusatorio supportato dalle consulenze tecniche sulla presenza della cosiddetta “droga dello stupro”, il Ghb, nella bibita che i due imputati avevano ceduto alla vittima. Il tutto nel corso di una serata a quattro, in compagnia anche di un’amica della vittima, all’interno della villa con piscina a Montecalvoli di proprietà del nonno di uno dei due. La procura aveva chiesto per i due imputati una pena di nove anni di reclusione. Il Tribunale alla fine ne ha accolti 8, condannando Rizza e Nieri a risarcire la vittima con una provvisionale immediatamente esecutiva di 80mila euro, in attesa del risarcimento definitivo da stabilire in sede civile. Per i due giovani, inoltre, è stata anche disposta l’applicazione della misura di sicurezza che prevede l’obbligo di comunicare alla polizia giudiziaria, per la durata di un anno, eventuali cambi di residenza o spostamenti. Agli imputati è stata anche applicata l’interruzione legale perpetua dai pubblici uffici.
Il dispositivo della sentenza, le cui motivazioni saranno rese note entro 90 giorni, è stato letto in un’aula di tribunale gremita di amici e parenti degli imputati che lo hanno accolto in silenzio. “Finalmente è finita – ha commentato la vittima alla fine dell’udienza – dopo aver passato due anni tremendi. Io sarei stata anche disposta a perdonarli se mi avessero subito chiesto scusa. Invece non l’hanno fatto e questo è il risultato”.