Bambine morte in FiPiLi, telecamera potrebbe svelare dinamica






Quando è entrato a San Miniato Basso in FiPiLi, dopo essere passato a prendere le bambine che si erano trattenute nel pomeriggio, probabilmente a casa di una compagna di scuola di una delle due, G.S. medico di 58 anni in servizio al 118 di Empoli, non pensava certo alla tragedia che lo attendeva di lì a breve, in cui Clara di 6 anni e Rachele di 9 anni sono morte nella sera di lunedì 20 giugno.(leggi anche qui)
Le indagini in corso
Oggi, terminata l’emergenza, anche per gli uomini della polizia stradale del Compartimento di Firenze che stanno segunedo le indagini, è il tempo di cercare di ricostruire cosa è accaduto in FiPiLi nella sera di lunedì alle 20,30 tra Santa Croce e Montopoli in Val d’Arno alla luce degli elementi emersi fino ad ora, anche se non sarà facile.
E la chiave per capire cosa è oggettivamente accaduto, potrebbe essere nelle immagini di una telecamera puntata proprio su quel tratto di FiPiLi, anche se un po’ lontana dal luogo dell’incidente. Gli inquirenti, gli uomini della polizia stradale del compartimento di Firenze, stanno lavorando per capire quale sia stata la dinamica di un incidente all’apparenza banale, poco più di un tamponamento ed hanno acquisito i filmati. Al momento, di certo, è emerso che l’automobile e il tir condotto da un uomo di 41 anni erano perfettamente allineati con l’asse stradale. Entrambi i conducenti, inoltre, il padre delle bambine e il camionista, sono risultati negativi a tutti gli accertamenti per trovare tracce di stupefacenti o alcol nel loro sangue. Di sicuro è emerso che sulla strada nessuno dei due veicoli ha lasciato tracce di frenate. Secondo una prima ricostruzione della dinamica, ma ancora da vagliare e verificare, la Citroen C5 condotta dal padre delle bimbe avrebbe urtato con la parte anteriore destra lo spigolo posteriore sinistro del camion che avrebbe poi letteralmente tagliato in due le lamiere della vettura, non lasciando scampo alle due bambine sedute entrambe a destra una sul sedile del passeggero l’altra sul sedile posteriore con le cinture allacciate. Un incidente che dal punto di vista della dinamica lascia ancora molti interrogativi aperti anche agli inquirenti, forse nuovi elementi potrebbe emergere da un eventuale esame o ricognizione autoptica sul corpo delle due sorelline: le salme adesso sono a disposizione del magistrato di turno all’istituto di medicina legale di Pisa. Sempre stando a quanto riferito dall’autista del tir, sarebbe emerso che lui si era immesso da poco sulla carreggiata dei veicoli più lenti, dopo aver ripreso la marcia dalla piazzola di sosta che si trova ad alcune decine di metri dal luogo dell’impatto. L’automobile, comunque, dopo lo scontro è carambolata via per circa 30 metri fermando la sua corsa dopo il cavalcavia.
Una tragedia per le due bimbe morte praticamente sul colpo e un dramma difficilmente sanabile per il medico di 58 anni che adesso è ricoverato con alcune lesioni non gravi all’ospedale di Pontedera, ma costantemente assistito anche per avere un supporto psicologico così come la madre delle bambine una psichiatra che lavora al centro di igiene mentale di San Miniato da dove recentemente si era trasferita per andare a vivere a Cascina. La donna ieri sera dopo essere rimasta imbottigliata nello stesso traffico causato dall’incidente in cui le sue figlie hanno perso la vita, arrivata a Pontedera è stata assistita dal personale della polizia stradale addestrato proprio per il sostegno psicologico ai familiari delle vittime della strada.
Due scuole nel dolore
Un dramma vissuto anche nelle scuole di San Minato dove le bambine erano iscritte. La più grande, Rachele di 9 anni, aveva da poco concluso il quarto anno alla scuola primarie Alighieri di San Miniato Basso, mentre la sorellina Clara, di 6 anni, stava trascorrendo gli ultimi giorni alla scuola d’infanzia di Cigoli, in attesa di trasferirsi alle elementari di Cascina dove la madre l’aveva iscritta per il prossimo anno. Due scuole nel dolore, dove insegnanti e genitori hanno scoperto solo questa mattina, 21 giugno, che nel terribile incidente in superstrada avevano perso la via proprio Rachele e Clara. “Siamo tutti sconvolti”, ci dice Alessandro Bonsignori, dirigente del comprensivo Sacchetti al quale fa capo la scuola Alighieri. Scuola dove oggi pomeriggio Rachele avrebbe dovuto ricevere la propria pagella al termine dell’anno scolastico. “Appena appresa la notizia abbiamo subito deciso di rinviare la consegna – riprende Bonsignori – spostandola al 29 di giugno”. All’ingresso della scuola, infatti, un avviso urgente informa che i ricevimenti dei genitori sono stati posticipati. A Cigoli, invece, i bambini della scuola d’infanzia sono ancora regolarmente a lezione: “Una bambina brava e capace” ci dicono le maestre ricordando Clara. “È un dolore grandissimo – commenta la preside del comprensivo Buonarroti di Ponte a Egola Michela Di Vita -. Le insegnanti di Cigoli sono sconvolte, da stamani mi hanno chiamato tante volte per sapere cosa fare e come comportarsi. Da parte mia, ho deciso di confermare i colloqui previsto per questo pomeriggio, anche perché può essere l’occasione per parlare con i genitori e decidere in che modo affrontare l’argomento con gli altri bambini”. L’ipotesi da valutare, infatti, sarà quella di decidere se richiedere un meno un servizio di supporto psicologico per gli alunni: “Penso che le parole debbano trovarle i genitori e le insegnanti – dice Di Vita – ma se le maestre lo riterranno necessario chiederemo l’attivazione del servizio”.
Il cordoglio del sindaco Ceccardi
Sull’accaduto interviene anche Susanna Ceccardi, neo sindaco di Cascina, dove le due bambine vivevano insieme alla madre. “Esprimo il più profondo cordoglio a nome dell’amministrazione comuanale e della cittadinanza di Cascina – ha detto Ceccardi -. Non esitono parole che possano lenire un così grande dolore e l’intera città si stringe attorno ai familiari e agli amici”.
Gabriele Mori
Giacomo Pelfer